Con il recupero di Pontedera alle porte, il Novara riceve la notizia delle 9 giornate di squalifica complessive, comminate dal giudice sportivo per le espulsioni di Pistoia che hanno riguardato Marricchi, Cinaglia, Chiosa e Ronaldo.
Quattro espulsioni ed una frattura cranica al povero Visconti, in cambio dei tre punti conquistati domenica nel tardo pomeriggio a Pistoia. Vittoria drammatica e sofferta, con il retrogusto amaro però, arrivato a 24 ore di distanza sotto forma di squalifica. Il giudice sportivo ha infatti rifilato nove giornate di squalifica ai calciatori azzurri, che al Melani hanno terminato anzi tempo la partita, oppure sono stati cacciati direttamente dalla panchina dal signor Federico Longo della sezione di Paola. Ma cosa è mai successo in campo che è sfuggito agli occhi dei più, ma non all’ineffabile terna? A parte l’espulsione di Cinaglia, avvenuta per doppia ammonizione, sulla quale si può discutere, ma comunque di decisione legata al gioco si parla, che costa una sola giornata di stop; su tutte le altre questioni la sorpresa è veramente molta.
A cominciare dalle quattro giornate comminate a Filippo Marricchi. Secondo il referto arbitrale avrebbe “lanciato violentemente una bottiglia piena d’acqua all’indirizzo dell’assistente arbitrale, colpendolo alla gamba”. Nella panchina azzurra nessuno ha visto niente e chi conosce Filippo stenta a credere al racconto, di un episodio che sarebbe avvenuto dopo il calcio di rigore non concesso per un fallo ai danni di Schiavi sul punteggio di 0-1. Da alcune testimonianze che abbiamo raccolto, l’arbitro sarebbe arrivato in panchina chiedendo chi fosse stato il colpevole di quel fatto “che “misterioso” e visto che tutti si guardavano straniti, avrebbe detto “altrimenti caccio lui…” indicando – appunto – il povero Marricchi. Risultato? Innervosire gli animi, rispetto ad una partita in totale controllo con il Novara che nel frattempo raddoppiava. Questo spiega come mai, dopo l’espulsione di Cinaglia, Marco Chiosa non sia riuscito a trattenere le proprie perplessità, che da capitano (seppur seduto in panchina), avrebbe espresso pacatamente, solamente chiedendo le ragioni di una decisione che all”83′ avrebbero potuto riaprire la partita. Le parole di Chiosa le hanno sentite tutti, ma leggendo le motivazioni che hanno portato alla sua squalifica per due turni, sembra di parlare di tutt’altro: “per comportamento offensivo nei confronti della terna arbitrale e reiterate proteste”. Ma veniamo alla vera chicca, cioè l’espulsione di Ronaldo, che getta un’ulteriore ombra sulla misteriosa volontà punitiva palesata dal referto scritto dal signor Longo. Siamo nell’immediatezza del drammatico infortunio di Visconti che ha sconvolto lo stadio e mancano da giocare solo i minuti di recupero. Il brasiliano qualcosa la dice, non si sa che cosa ne perchè. L’arbitro non sembra per nulla coinvolto dal momento, tanto meno rammenta di aver già estratto 3 cartellini rossi e qualsiasi cosa si sia sentito dire, evita scientemente di usare il buon senso, sventolando il quarto cartellino di una partita praticamente già in archivio, scossa dai momenti di apprensione vissuti da tutti durante la shoccante perdita di sensi di Visconti. Esageriamo? Se vi diciamo che ad avvicinare il direttore di gara per primi, chiedendo ragione di tale severità, sono alcuni calciatori della Pistoiese che sembrano quasi più stupiti degli azzurri?
A leggere le motivazioni, c’è poco a cui attaccarsi, si tratta della parola di Longo contro quella del Novara calcio e dunque servirebbe a poco fare ricorso.
Nella follia dovuta al mancato ripescaggio che ha determinato un calendario recuperi che costringe gli azzurri ad una serie di impegni ravvicinati, capita proprio a sproposito l’impegno di mercoledì (24 ottobre ore 20.20) a Pontedera, per il recupero delle Prima Giornata. Senza Visconti, Chiosa, Cinaglia e Ronaldo, soprattutto la difesa sarà veramente da inventare e la caviglia in disordine di Sciaudone un’ulteriore elemento di preoccupazione,