A distanza di quasi un anno, c’è un quarto arresto per la maxi rapina alla Bpn di Galliate. In manette è finito quello che viene ritenuto il basista del colpo, che fruttò un bottino da 65.000 euro. Si tratta di un galliatese, l’unico della banda che “giocava in casa”.
Mauro Salvatore, 42enne già noto alle forze dell’ordine, originario della Sicilia ma da anni residente a Galliate, si trova in carcere. Il gip Angela Fasano ha accolto la richiesta di custodia cautelare del pm Mario Andrigo, che sta coordinando le indagini dei Carabinieri del nucleo investigativo e della compagnia di Novara sulla vicenda.
La rapina in banca si era consumata la mattina del 27 settembre scorso. Erano circa le 8 quando un gruppo di malviventi armati di pistola, passando attraverso un foro scavato in una parete dei sotterranei, era entrato all’interno dei locali della filiale di Galliate e aveva immobilizzato e legato l’impiegato che stava aprendo il caveau. In pochi istanti avevano fatto man bassa del denaro, fuggendo con 65.000 euro in contanti.
Il primo arresto era arrivato due mesi dopo: a novembre era stato arrestato Massimo Riso di Garbagnate milanese, ritenuto il “palo”. A fine gennaio un altro tassello: in manette era finito Abou Taleb Eslam, 23enne incensurato residente a Monza; secondo gli inquirenti avrebbe dato ospitalità in Lombardia alla batteria di rapinatori provenienti dal Sud Italia. Nel maggio scorso, ancora, gli investigatori avevano arrestato l’uomo ritenuto il capo del commando che era entrato nel caveau: Santo Russo, 42enne di Catania con alle spalle dei precedenti.
Entro la fine della settimana Mauro Salvatore comparirà davanti al gip per l’interrogatorio di garanzia: per lui le accuse sono di concorso in rapina, sequestro di persona e porto abusivo di armi. Ma le indagini non sono ancora chiuse.