Ci sono anche due novaresi fra i 60 indagati nella maxi inchiesta della Procura di Asti su false etichette di vino e frode fiscale. Si tratta di un uomo di 63 anni di Invorio e di una 52enne rumena residente a Borgomanero. Il primo è l’amministratore delegato di società fittizie, mentre la donna sarebbe stata sua complice nel gestirne i conti.
I due sono stati arrestati con una terza persona di Cuneo. L’accusa è di associazione a delinquere transnazionale finalizzata all’evasione fiscale, alla frode in commercio e al riciclaggio.
Le indagini sono state condotte dalla Guardia di finanza di Asti. Secondo gli investigatori avrebbero messo sui mercati nazionale e internazionale del vino da tavola, che però riportava etichette con nomi quali ribolla gialla e traminer. Inoltre avrebbero evaso le imposte sull’accise per circa 12 milioni di euro. In sostanza le cantine venivano rifornite in modo furbo: sulla carta risultava solo una piccola parte di fornitura, il resto veniva fatturato ad altre cantine che di fatto non esistevano, riconducibili al 63enne.