Medico aggredito denunciato, nel parapiglia ferita una 17enne: nessun branco nella vicenda, ma una famiglia dominicana che lo accusa anche di averle rivolto frasi a sfondo razzista.
La guardia medica aggredita è stata denunciata dalla famiglia sudamericana. Sulla vicenda avvenuta lo scorso sabato 10 marzo emergono nuovi dettagli e la situazione si sta rivelando sempre più complessa. L’unico dato certo è che non c’è stato nessun branco ad agire contro il medico. Inizialmente si era parlato di un gruppo di 6 sudamericani, in realtà si tratta di una famiglia originaria di Santo Domingo, composta da padre, madre e figlia di 17 anni. Che già nella mattinata di domenica 11 marzo si è rivolta alla Questura per sporgere denuncia e allo studio dell’avvocato Giuseppe Ruffier per la tutela legale. Oltre al medico, anche la ragazzina ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso. Inizialmente era stata dimessa con 3 giorni di prognosi, ma successivamente è tornata in ospedale per farsi controllare alcuni lividi sulla schiena e i medici hanno prolungato la prognosi fino a venerdì 16 marzo.
La famiglia sostiene di essere stata apostrofata con frasi razziste dal medico, dopo essersi rifiutato di somministrare l’iniezione intramuscolare al 51enne, che già in passato si era rivolto al presidio di viale Roma per la stessa prestazione. Ma, in questo caso, il medico di turno si sarebbe innervosito e avrebbe detto un secco “no”, aggiungendo anche dei commenti sul colore della pelle degli utenti. Risposte che avrebbero fatto scattare un parapiglia fra il 51enne e il medico. La moglie avrebbe cercato di intervenire per separarli e si sarebbe anche sentita male. A quel punto sarebbe entrata in gioco la 17enne: il medico nel frattempo sarebbe scivolato sul pavimento bagnato e la ragazzina sarebbe stata colpita alla schiena.
Un intreccio complicato, come dicevamo, che la Questura sta cercando di sbrogliare visionando le immagini di videosorveglianza dell’Asl e con una serie di interrogatori alle parti coinvolte e ai testimoni diretti.
Nel frattempo la vicenda continua a suscitare reazioni e commenti: dopo quelli del sindacato Fimmg dei medici di famiglia e dell’Ordine dei medici, è arrivato anche quello dell’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta. “Stigmatizziamo con fermezza l’episodio avvenuto a Novara, in cui è rimasto coinvolto un medico del servizio di continuità assistenziale dell’Asl. La dinamica dell’evento è al vaglio delle Forze dell’Ordine che hanno acquisito le immagini delle telecamere. L’Asl Novara, che ha recepito dal 2011 la raccomandazione ministeriale per prevenire gli atti di violenza a danno degli operatori sanitari, lavora costantemente per identificare i fattori di rischio per la sicurezza del personale ed è impegnata a porre in essere misure di prevenzione e controllo più adeguate”. L’assessore ricorda che proprio ieri, 13 marzo, “si è insediato l’Osservatorio permanente per la garanzia della sicurezza e per la prevenzione degli episodi di violenza ai danni di medici e infermieri, presieduto dal Ministero della Salute”.