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Novara

Mendola ucciso dopo la lite con il complice per spartire la refurtiva: arrestato Antonio Lembo

Il Procuratore capo illustra l’operazione di arresto di Lembo

Ha confessato l’assassino di Mendola, l’uomo residente a Busto Arsizio ucciso in un capannone abbandonato nel Comune di Pombia e ritrovato mercoledì scorso.

Fermato con l’accusa di omicidio Antonio Lembo, classe 1988, residente a Busto Arsizio ma nato a Lodi, a cui risultano in carico precedenti per droga.

foto Mario Finotti

Questa mattina in una conferenza stampa presso la Procura della Repubblica di Novara il Procuratore Capo Marilinda Mineccia ha illustrato le fasi che hanno portato al fermo dell’accusato.

Accanto al Maggiore Sandro Colongo ed al Colonnello Domenico Mascoli, Comandante Provinciale dei Carabinieri di Novara,  che ha aggiunto i dettagli operativi che hanno consentito agli uomini del Nucleo Operativo di Novara di fermare Lembo, il sospettato, in una località del centro Italia, conducendolo poi a Novara: durante l’interrogatorio ha confessato davanti al Pm Giovanni Caspani.

Il Procuratore Capo ha sottolineato come dalla data in cui il sospetto è stato intercettato, lunedì sera intorno alle 23, sino all’ammissione delle sue responsabilità nella giornata di ieri, siano trascorse poco più di 13 ore. Le contestazioni e gli elementi stringenti che venivano mossi a Lembo hanno fatto sì che egli decidesse di ammettere le proprie responsabilità. Una prima indicativa dinamica dell’efferato delitto viene spiegata dallo stesso Lembo come l’epilogo tragico di una lite, per una spartizione di furti pregressi.


Che la vicenda assumesse sin da subito i contorni di un omicidio particolare era stato evidenziato dai Carabinieri, per le modalità di abbigliamento dell’uomo ucciso, “da ladro” viene definito, e per la  mancanza di cellulare sulla vittima che invece aveva con sé una radio ricetrasmittente. Seguendo le indicazioni del traffico telefonico e dopo aver ascoltato alcune persone come informate dei fatti che confermavano come Mendola e Lembo dovessero incontrarsi la sera del tragico delitto, i Carabinieri hanno puntato l’attenzione su Antonio Lembo che nel frattempo si era reso irreperibile.

Seguendo l’auto del soggetto, i Carabinieri di Novara lo hanno intercettato in centro Italia, dove nel frattempo aveva abbandonato la vettura per viaggiare su mezzi pubblici. Si ipotizza che stesse preparando la fuga.


Il Pm Caspani ha parlato dell’interrogatorio in cui il soggetto è risultato “molto provato”, negando altresì di essere al momento del fatto sotto effetto di sostante stupefacenti ma dichiarando di aver perso la testa. Non è ancora stata ritrovata al  momento l’arma del delitto. I riscontri eseguiti dopo la confessione, alcuni già “pienamente coincidenti”, altri in parte ancora da confermare, hanno portato il Pm Caspani proprio poco prima della conferenza stampa a richiedere la convalida del fermo che il Gip dovrebbe firmare nelle prossime ore.

Attualmente l’omicida è associato al Carcere di Novara.

Maria Rosa Marsilio