Come si mangia nelle mense scolastiche novaresi gestite dal Comune? Una domanda del tutto lecita, specialmente alla luce delle numerose novità introdotte nel sistema di gestione delle mense stesse.
1) nuove modalità di servizio ai tavoli (self-service per gli studenti dalla terza elementare in su)
2) cook&chill: i secondi piatti vengono preparati in un centro di cottura esterno agli istituti scolastici
3) ridotto il numero dei dipendenti (-9 rispetto allo scorso anno)
4) ridotto lo stipendio dei dipendenti rimasti
5) diminuito drasticamente il numero degli operatori del servizio rispetto al numero degli studenti
6) cancellati i cibi biologici e Igp dal menù
7) ridotta di 10 grammi la quantità di cibo nei piatti
Su questi argomenti, si è svolta questa mattina a Palazzo Cabrino una commissione piuttosto vivace nel corso della quale i consiglieri comunali di opposizione hanno chiesto rassicurazioni sulla qualità del servizio e sul gradimento dello stesso da parte dei genitori, proponendo la consegna di un questionario da compilare per capire come le famiglie abbiano affrontato la novità all’interno delle scuole frequentate dai loro figli. L’assessore all’Istruzione Margherita Patti, da parte sua, ha sostenuto che era già prevista la possibilità di esprimere un parere sulle mense online. Peccato che questo servizio, ad oggi, non sia attivo.
“Con tutte le riduzioni che sono state effettuate – spiega il consigliere PdL Daniele Andretta – non vorremmo che ne avesse risentito la qualità del servizio e quindi del pasto dato ai bambini delle scuole. Il dubbio c’è… Chiediamo ufficialmente un questionario perchè con l’iniziativa della giunta, che riteniamo inefficace e incompleta, non si potrebbero raggiungere tutte le famiglie né approfondire i veri problemi del nuovo servizio di ristorazione scolastica. E poi – continua Andretta – non si tratta soltanto di gradimento del servizio, ma anche di capire se questi tagli in qualche modo abbiano influenzato la qualità del servizio stesso. Ci chiediamo ad esempio per quale motivo, a fronte di un ridimensionamento tale, non ci sia stata una riduzione della tariffa che invece rimane intatta. E poi chi vigila su tutte queste problematiche? Il Comune o l’azienda? L’impressione è duplice: o il Comune ha trovato l’ennesimo modo di spremere i cittadini e di fare cassa oppure il servizio dell’azienda ancora non è in grado di coniugare le lecite aspettative delle famiglie. Noi, a tale riguardo, comunque sia, vogliamo chiarezza”.