In questa anomala estate, non solo climaticamente parlando, irrompe inaspettata l’escalation di minacce contro giornalisti e parlamentari che si occupano quotidianamente della vicenda Tav.
E’ di oggi la notizia di una lettera anonima recapitata alla sede dell’agenzia Ansa di Torino ed indirizzata al senatore Stefano Esposito, al capo della Digos Giuseppe Petronzi ed ai giornalisti Griseri, Numa e Babando (quest’ultimo direttore de “Lo Spiffero”) firmata dal gruppo di azione Noa (Nuclei Operativi Armati), che incita il Movimento No Tav alla lotta armata.
“Contro lo stato borghese e reazionario – si legge nella missiva – non si utilizzano denunce, tribunali ed avvocati, per battere e ridurre al silenzio i nemici si pratica la lotta armata…”.
Un linguaggio ed uno stile tipico degli anni di piombo, preso in grande considerazione dalle forze dell’ordine che stanno indagando sull’accaduto e che ipotizzano il reato di istigazione a delinquere: “Il prossimo autunno – si legge ancora – segnerà la ripresa della lotta di liberazione popolare dal sistema borghese, il governo Renzi è ancora più insidioso dei governi tecnocratici e di Berlusconi, viene infatti sostenuto dalla stampa filo sionista che ne gonfia il consenso ma la crisi è grave e non potrà reggere a lungo”… “Basterà assestare il primo colpo e il sistema comincerà a scricchiolare, sarà un settembre di lotta e di fuoco”…
Ma non è finita qui: nel piccolo centro del Torinese di Castellamonte sono comparsi manifesti funebri, che annunciano l’imminente funerale del consigliere comunale e segretario cittadino del Partito Democratico, Pasquale Mario Mazza. Una minaccia che, secondo lo stesso annuncio, sarà consumata il 15 agosto nella stessa località in cui Mazza si trova in vacanza con moglie e figlia, peraltro anch’esse citate espressamente sui manifesti.
“Gravi episodi che affronteremo nella Commissione parlamentare d’inchiesta sulle intimidazioni nei confronti degli amministratori locali– annuncia la Senatrice piemontese, originaria di Oleggio, Elena Ferrara – Il fenomeno è in crescita, non solo ai danni degli amministratori locali: negli ultimi otto anni sono più di 1800 i giornalisti che hanno subito minacce a vario titolo. E’ doveroso dare segnali di vicinanza concreta a chi quotidianamente, lontano dai riflettori, anche nella stessa città di Novara, si è speso e continua a lavorare in prima linea per la propria comunità, a tutela della legalità. Per questo nell’autunno prossimo, è prevista una missione della Commissione parlamentare nei territori del Nord Ovest”.