Minacce al datore di lavoro: «Dammi i soldi o ti uccido». Giovane operaio di Oleggio condannato a 3 anni per tentata estorsione e porto di coltello
«E’ arrivato una mattina all’improvviso e diceva che doveva parlami. Mi ha subito accusato d’aver messo in giro delle maldicenze nei suoi confronti, che in ditta lo dipingevano come uno spacciatore o un pregiudicato, e poi ha cercato di tirarmi un fendente con un coltello da macellaio. Sono arrivate anche le minacce: “Metti 5 mila euro in una busta chiusa o ammazzo te e la tua famiglia”, ha ripetuto più volte». Momenti di paura quelli vissuti da un imprenditore di Oleggio la mattina del 2 dicembre 2017 nella sua ditta di via Momo. Li ha ripercorsi in tribunale a Novara al processo contro un suo ex dipendente, un ventinovenne domiciliato a Oleggio, che alla fine è stato condannato a 3 anni e 2 mesi di carcere per tentata estorsione e porto abusivo di arma bianca, con revoca di una precedente sospensione condizionale.
L’imprenditore ha spiegato di non aver più contatti con lui ma di avere ancora paura. La mattina dei fatti «si era rivolto a me con un tono strano. Ripeteva: “Devi cantare. Che voci hai messo in giro?”. Non sapevo a cosa si riferisse: avevo un bel rapporto con lui, gli avevo anche anticipato dei soldi. Mi ha fatto inginocchiare. Vedevo che aveva la tasca gonfia, come se nascondesse qualcosa». L’operaio aveva detto anche di cercato da alcune persone, e che doveva scappare. Da qui la richiesta di 5 mila euro: «Ha minacciato di uccidere me e la mia famiglia. Ho cercato di prendere tempo, in modo che potesse intervenire qualcuno», ha detto la vittima. In azienda c’era un altro lavoratore che è intervenuto. Poi sono arrivati i carabinieri che hanno arrestato l’aggressore.