Buongiorno
Novara

Minacce e richieste di soldi dopo l’incidente con l’auto dell’amico

Minacce e richieste di soldi dopo l’incidente con l’auto dell’amico. Tre a processo a Novara. I fatti nell’estate di cinque anni fa

Aveva avuto un incidente con la macchina che gli aveva prestato un amico; ed era stato un incidente anche piuttosto serio tanto che l’auto era andata distrutta e lui era finito all’ospedale. Ma, a conti fatti, quello, in realtà, per il malcapitato non era stato il male peggiore. L’epilogo della vicenda, svoltasi tutta nella zona di Borgomanero,  si consuma infatti in un’aula di giustizia di Novara dove si sono ritrovati gli attori di quella storia, tutti di nazionalità marocchina: tre sono sul banco degli imputati, chiamati a rispondere, a vario titolo, di reati che vanno dalle lesioni aggravate all’estorsione passando anche per la detenzione illegale di una pistola; il quarto è la vittima di quelle attenzioni, cioè il malcapitato che quel pomeriggio era al volante dell’auto dell’amico e che è parte offesa nel procedimento. I fatti risalgono all’estate di cinque anni fa. “Adesso che hai rovinato la macchina paghi i danni, altrimenti ti sparo”, si era sentito dire dopo l’incidente e lui, spaventato, aveva iniziato a pagare. Ma la somma che gli veniva richiesta era fuori dalle sue possibilità, 3mila euro; così aveva chiesto di poter pagare in piccole rate. Tra l’agosto e il gennaio dell’anno successivo, sempre sotto minacce, aveva saldato l’intera somma. Ma…C’è un ma. Pochi giorni dopo la consegna dell’ultima tranche di denaro, quando ormai pensava di aver chiuso quella storia, uno dei tre gli aveva telefonato chiedendogli altri 2000 euro. E se li doveva procurare, a qualsiasi costo, altrimenti avrebbe potuto avere “spiacevoli sorprese”. La pistola, uno dei tre,  gliela aveva già mostrata e aveva avuto anche l’accortezza di sfilare il caricatore per fargli vedere che dentro i proiettili c’erano veramente. Non solo: per essere più incisivi, il giorno successivo a quella telefonata, due dei tre erano andati a cercarlo e uno di loro lo aveva anche ferito con un coltello. A quel punto era andato dai carabinieri e aveva raccontato tutto. Lo stesso racconto reso ieri (venerdì) davanti al giudice del tribunale di Novara. Prossima udienza il 15 febbraio.