Ad oggi, i minori stranieri non accompagnati in carico ai Servizi sociali del Comune di Novara sono 83: 51 non richiedenti asilo e 32 richiedenti asilo. Di essi, 5 sono al dormitorio pubblico, 14 inseriti in strutture di accoglienza per adulti, 28 inseriti in strutture a bassa soglia per minori, 36 in comunità per minori. Sono le cifre emerse nel corso di una commissione che si è svolta a Palazzo Cabrino e che ha scaldato gli animi dei commissari.
“I numeri sono in continua evoluzione”, ha spiegato l’assessore Emilio Iodice. Una situazione difficile da tenere sotto controllo, soprattutto alla luce dei flussi che ormai stanno gravando pesantemente sulla città di Novara che registra, ad oggi, numeri al di sopra della capienza massima.
Poche le certezze ottenute in commissione, specialmente sotto il profilo economico: in tutto, il Comune di Novara pare spenda 4 milioni di euro circa l’anno per i minori, di cui 3 milioni per gli stranieri non accompagnati. Di questi 4 milioni, solo uno viene “restituito” dallo Stato quale contributo.
“Lavorare per ridurre i costi e liberare risorse per le esigenze sociali della città”: è la proposta del commissario Daniele Andretta, consigliere di “Io Novara” che ha chiesto chiarimenti anche sull’elenco delle cooperative e delle strutture che si occupano di questo tipo di accoglienza e sui costi delle singole strutture (comunità vere e proprie e strutture di bassa soglia, tra le quali si registra un divario notevole di costi – da 50 euro al giorno addirittura a 138 euro). Strutture ormai sature a Novara e dintorni, tant’è che i Servizi sociali hanno dovuto ricorrere ad altre comunità anche fuori provincia, con costi chiaramente aggiuntivi dovuti al trasporto e agli incontri con gli assistenti sociali e gli operatori competenti. Un ambito, quello dell’accoglienza, su cui regna, insomma, una gran confusione.
Nonostante l’accordo tra Comune e Prefettura sulla necessità di escludere Novara dai futuri bandi legati all’accoglienza, nelle ultime settimane, dal Palazzo del Governo di piazza Matteotti è stata bandita un’ulteriore gara per l’accoglienza di 50 minori di età compresa tra i 16 e i 18 anni sul territorio provinciale. Senza alcun elemento escludente che faccia riferimento alla città capoluogo.