Molestie alla figlia adottiva, condannato a 3 anni. Il pensionato si è sempre difeso: “Non le ho mai fatto niente”
Tre anni di reclusione, così ha stabilito il Tribunale di Novara per un pensionato, oggi settantenne, finito a processo con l’accusa di molestie sessuali nei confronti della figlia adottiva (è figlia naturale della ex moglie dell’imputato) che all’epoca dei fatti aveva poco più di 30 anni. I fatti al centro del procedimento, che si è chiuso questa mattina (venerdì 1° febbraio) con la sentenza di condanna, risalgono a dieci anni fa e, stando a quanto aveva denunciato la donna, sarebbero proseguiti per un paio d’anni. “Quasi tutti i giorni, mi avvicinava, mi diceva frasi volgari, cercava di venirmi addosso approfittando magari del fatto che doveva passare – aveva raccontato in aula – Io gli dicevo di smetterla, lui si allontanava ma il giorno dopo ricominciava. Anche di notte: veniva nella mia camera e mi sussurrava parole e frasi volgari all’orecchio. Ero sempre molto nervosa, poi una sera scoppiai a piangere e raccontai tutto a mia madre. E’ sempre stato un buon padre, non capisco perché sia accaduto tutto questo”. Il giorno dopo lo sfogo della donna, lei e la madre erano andate dai carabinieri, lo avevano denunciato e subito dopo la madre della ragazza aveva chiesto la separazione. Lui, l’imputato, per parte sua ha sempre negato ogni accusa e nell’ultima udienza aveva ribadito “non le ho mai fatto o detto niente”. Il pubblico ministero ha chiesto 3 anni di reclusione e il collegio ha accolto le richieste dell’accusa. Il difensore, all’esito della lettura del dispositivo della sentenza, ha preannunciato appello.