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Novara

Morte da amianto, ex datore di lavoro chiamato a processo

Morte da amianto, ex datore di lavoro chiamato a processo. Operaio si ammalò negli anni 70 in una fonderia di Novara e oggi anche l’ex amministratore imputato ha problemi di salute

 

L’8 febbraio 2012 un operaio sessantenne di Novara era morto per un mesotelioma pleurico, grave forma tumorale che blocca la respirazione causata dal contatto con le polveri d’amianto. Era stato lui stesso, sentito dagli inquirenti quando ancora era in vita e si indagava per lesioni colpose (la malattia era stata diagnosticata nel 2008), a riferire che fibre d’amianto erano presenti nella fonderia in cui aveva lavorato nel capoluogo alla fine degli anni 70.

La sua morte drammatica, dai tecnici dello Spresal (l’agenzia dell’Asl che si occupa di infortuni e malattie professionali) venne subito ricollegata agli anni di occupazione della vittima in fonderia, in condizioni di lavoro forse non rispettose delle normative per la sicurezza. Così, almeno, sostiene la Procura di Novara, che per la scomparsa dell’operaio chiama ora a rispondere di omicidio colposo, alla veneranda età di 91 anni, l’ex presidente e amministratore delegato di una fonderia di Novara fra il 1974 e il 1979. Sono quelli gli anni in cui la vittima avrebbe contratto il tumore.

Secondo quanto viene contestato al datore di lavoro, in quel periodo mancava la formazione dei dipendenti sui rischi contessi al contatto con le fibre di amianto, che sarebbero state manipolate senza protezione adeguata. Nulla, inoltre, sarebbe stato fatto dai vertici della società per eliminare la presenza di amianto nei processi produttivi e la diffusione delle polveri nei locali in cui prestavano servizio operai addetti ad altre lavorazioni.

L’imputato, molto anziano e malato, non gode oggi di grande salute. Ecco perché il giudice, dopo una serie di rinvii proprio su richiesta della difesa, ha disposto una perizia per capire se possa stare a giudizio e seguire il processo. Si torna in aula a settembre.