Morto sul lavoro a Momo, assolto l’amministratore della Cartiera. Per il tribunale nessuna colpa nella tragedia del 2013 che aveva visto come vittima un addetto alla manutenzione, urtato violentemente da un muletto
Nessuna colpa del datore di lavoro per la drammatica morte dell’operaio. E il processo per omicidio colposo contro l’amministratore unico della Cartiera di Momo si conclude con un’assoluzione.
L’incidente è quello del 17 marzo 2013. Giuseppe Paganini, residente in zona, era intervenuto per riparare un macchinario. Durante il suo intervento nell’azienda di Momo, in cui aveva un subappalto per la manutenzione, era stato urtato da un carrello elevatore condotto da un altro operaio. All’inizio non sembrava aver riportato ferite gravi, poi si era accasciato a terra. Era morto qualche giorno dopo in ospedale per una emorragia femorale e traumi agli arti inferiori.
Per la Procura di Novara i vertici della cartiera non avevano rispettato una serie di norme in tema di tutela della salute e della sicurezza. Questo il motivo per cui era stato chiesto il rinvio a giudizio. La difesa aveva chiesto il proscioglimento mettendo in evidenza che si è trattato di un fatto accidentale che nulla ha a che vedere con violazione di leggi, legato semmai a un errore della stessa vittima e dell’autista del muletto.
Concorde il tribunale. La tragedia sul lavoro non può essere addebitata all’amministratore dell’epoca. Del resto per l’infortunio mortale, in udienza preliminare, erano già stati assolti anche i delegati per la sicurezza e la stessa moglie della vittima, suo datore di lavoro in quanto titolare della ditta di manutenzione. Aveva invece patteggiato 8 mesi l’autista del muletto che aveva inavvertitamente travolto il collega.