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Novara

Mundialito Cup 2017: otto nazioni a confronto sul campo del PalaVerdi

Il PalaVerdi ospita Mundialito Cup 2017

Mundialito Cup 2017: otto nazioni scenderanno in campo a Novara dal 14 al 17 aprile. Mega match di calcio a 5 al Palaverdi che ospita una manifestazione internazionale dedicata ad una disciplina che affonda le sue radici nel 1930.

Argentina, Belgio, Israele, Italia, Principato di Monaco, Russia, Svizzera, El Salvador scenderanno in campo per conquistare un posto nell’albo d’oro. Quattro titoli alle spalle della nazionale italiana (2011, 2012, 2013 e 2015), mentre lo scorso anno si è aggiudicato il primo posto il Belgio.

La manifestazione contempla anche la seconda edizione del “Little Mundialito” a cui partecipano le società San Giacomo, Parrocchia Santa Rita, Novara Academy.

LA STORIA:

Il “futsal” nacque nell’anno 1930, quando un professore della ACM di Montevideo, Juan Carlos Ceriani, spinto dall’esigenza di far giocare a pallone i propri studenti in una piccola palestra, o sui campi di basket ed hockey (all’aperto), ne ideò la formula.
Il suo obiettivo era quello di ideare un gioco di squadra che potesse essere praticato sia all’aperto che in strutture coperte, sfruttando i già diffusi campi di pallacanestro, ma che ricordasse da vicino il calcio, che in quegli anni godeva di una smisurata popolarità in Uruguay, dopo che la nazionale aveva vinto i Mondiali del 1930 e le Olimpiadi del 1924 e del 1928.
Ceriani assemblò le prime regole basandosi sul principio del gioco del calcio, ma aggiungendo molti elementi di pallamano, pallanuoto e basket: da quest’ultimo mutò il numero di giocatori (cinque) e la durata dei tempi (40 minuti); dalla pallanuoto le regole sul portiere, e dalla pallamano le dimensioni del campo e della porta (3 metri di larghezza per 2 di altezza).
La codifica avvenne nel 1933 ed il gioco ebbe immediatamente un forte e rapido sviluppo nel Sud America e soprattutto in Brasile, fin dai suoi esordi, soprattutto grazie al fatto che un medesimo gioco, non codificato, veniva giocato in strada dai ragazzi brasiliani. Fu il giovane João Lotufo, appena tornato dall’Uruguay, ad importare ed adattare il gioco alle esigenze dell’educazione fisica di cui era stato insegnante presso il Ginásios de Esportes presso Pocitos, un sobborgo di Montevideo.