E’ morto a 73 anni a Casale Monferrato lo scrittore Sebastiano Vassalli. Nato a Genova ha vissuto molta parte della sua vita nel novarese, terra che ha reso protagonista dei suoi romanzi. Candidato al Nobel per la letteratura nel 2015, vincitore dei premi Strega e Campiello, Vassalli è stato autore del capolavoro “La Chimera”, “Marco e Mattio”, e “Cuore di Pietra” che ha per protagonista l’architetto Antonelli e Casa Bossi.
Uomo riservatissimo ha sempre avuto una spiccata predilezione per la città di Novara, con la quale ha sempre collaborato a tutti i livelli.
«Quella di Vassalli per me è stata una presenza quotidiana – dice il Sindaco di Novara Andrea Ballarè – nel mio ufficio in Municipio, fin dal primo giorno dopo l’insediamento, ho voluto che fosse esposto un quadro di Vassalli. Un’opera “futurista” che risale ad un’epoca giovanile, antecedente a quella della sua grande carriera di scrittore. Aveva voluto venire a rivederlo e mi aveva fatto dono del catalogo della mostra in cui era stato esposto. Con Sebastiano Vassalli se ne va un grande testimonial di Novara e del suo territorio. Un maestro che ha saputo raccontare come nessuno i paesaggi, la storia, le atmosfere del novarese».
«Vassalli è stato un cantore della nostra terra – ha detto l’Assessore alla Cultura Paola Turchelli – alla quale era profondamente legato, tanto da farne molto spesso lo sfondo sul quale si muovevano le sue storie e i suoi personaggi. Lo avevo conosciuto molti anni fa, quando insegnavo all’Istituto Magistrale, ed ero riuscita a convincerlo, molto prima che questo tipo di iniziative divenissero consuete, a venire a scuola ed incontrare i miei studenti. Ricordo questa assemblea di 450 ragazzi incantati in silenzio quasi religioso ad ascoltarlo. Siano rimasti molto legati. Abbiamo perso un grande scrittore e un uomo profondo, difficile, ma affascinante.»
“Aveva il carattere di un orso – commenta l’ex sindaco Massimo Giordano che con Vassalli ha avuto un lungo rapporto – ma era in realtà una persona carinissima. Novara perde un gigante che forse avrebbe dovuto valorizzare ancor di più. Non era facile però, perché era una persona molto schiva. Ci conoscemmo a causa di una polemica di cui fummo protagonisti sui giornali: lui fece un’uscita critica sulla nostra amministrazione e ne approfittai per invitarlo ad un incontro. Diventammo poi amici e lui collaborò molto attivamente a tante iniziative. Amava molto Novara”.
Nel video qui sotto un profilo dello scrittore novarese elaborato dal Centro Novarese di Studi Letterari
I funerali saranno celebrati mercoledì in forma laica, alle 17.30 nel Cortile del Broletto. La camera ardente verrà allestita dalle 10 alle 17, nella Sala Genocchio, a Palazzo Vochieri in corso Cavallotti, sede della Biblioteca Negroni.