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Novara

Nasce la sinistra novarese: contro il passato di centrodestra e contro il modello “Ballarè”

Contro il centrodestra e contro Ballarè nasce la sinistra novarese: “Finalmente anche a Novara rappresentanti di associazioni, partiti, movimenti culturali intendono dare vita ad una coalizione di sinistra che dovrebbe concretizzarsi in una lista che, sulla base di un programma di reale rinnovamento, di tutela delle categorie sociali più deboli, di sostegno alle istanze di partecipazione dei cittadini, dei giovani, delle donne, di salvaguardia dei diritti dei lavoratori e di sviluppo di un nuovo e qualificato lavoro, intende proporsi per cambiare radicalmente il governo della città di Novara“. Sono le parole di Ugo Boggero, uno dei promotori della lista di sinistra che sta nascendo in città. Con una mail (peraltro inviata indistintamente a giornalisti, consiglieri comunali già schierati altrove e addirittura dipendenti comunali), la sinistra novarese presenta il proprio documento/appello e la propria idea di città “per avviare il percorso per la realizzazione democratica del programma e della lista di sinistra“.

A Novara c’è bisogno della sinistra – si legge nel documento – Da quasi vent’anni le esperienze amministrative novaresi non offrono reale discontinuità nei programmi, nelle proposte e nel rapporto con la comunità novarese. L’infausto “modello Novara” di impronta leghista ha semplicemente calato nella realtà locale le pratiche usurate della speculazione e dello sfruttamento del territorio, senza fermare il declino della città. Progetti costosi e inutili, come lo Sporting, sono stati finanziati a spese dei cittadini e gravano ancora sui bilanci della città“.

Una sinistra che ce l’ha anche con il centrosinistra e con il modello “Ballaré”. “Oggi, operazioni come quella che ha portato alla “semi privatizzazione” dei parcheggi pubblici, ai tentativi di speculazione su Agognate, alla totale incertezza sul futuro dell’area dell’Ospedale cittadino, alla discutibile gestione delle mense scolastiche, al totale silenzio su Villa Faraggiana, aprono a future difficoltà“.

Rimangono però “irrisolti“, secondo la nuova sinistra, “i nodi del campo Tav, della riqualificazione dell’area industriale di Sant’Agabio, della messa in sicurezza di Pernate, della bonifica dell’amianto, della riduzione dell’inquinamento, dell’abbandono del Centro Sociale, del rapporto tra centro città e periferie“.

Insieme a Boggero, rientrano nel gruppo Roberto Leggero, ciò che rimane di Sel (con Alfredo Reali), Pacelli, con le sue associazioni, ReteTerra in primis, ma potrebbero avvicinarsi anche i tanti scontenti di un Pd marchiato dal modello Ballarè, sempre meno condiviso e supportato da buona parte della sua stessa maggioranza.

Una sinistra molto ideologizzata che, come cita il documento, si ispira, nella sua azione, ai “principi radicati nella Costituzione della Repubblica Italiana: uguaglianza, solidarietà, pluralità, laicità, antifascismo“.