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Novara

Nel 2014 il 25% dei piemontesi non ha pagato il bollo. Giro di vite della Regione

Il presidente Sergio Chiamparino

 

Solo lo scorso anno il 25 per cento dei piemontesi non ha pagato il bollo auto. Lo hanno rivelato il presidente Sergio Chiamparino e l’assessore al Bilancio Aldo Reschigna, annunciando un giro giro di vite, ovvero un piano di recupero dell’evasione messo a punto dagli uffici regionali.

“Non vogliamo mettere in difficoltà i cittadini – dicono Chiamparino e Reschigna –  la lotta all’evasione è un elemento di giustizia sociale e ci consente di evitare ulteriori manovre che facciano crescere l’imposizione fiscale”.

“In questi anni sono cresciuti i veicoli che circolano, ma è calato il gettito del bollo auto, e non solo per l’aumento delle esenzioni dal bollo” hanno spiegato. “Le note vicende che hanno coinvolto la Gec, la precedente concessionaria, e l’internalizzazione della riscossione ci hanno lasciato in eredità questa situazione”.

I dati dimostrano come negli ultimi anni è andato progressivamente aumentando il numero di chi non paga il bollo, fino all’ultima rilevazione dello scorso anno, che appunto fa registrare un dato negativo per il 25 per cento.

Per questo la Regione annuncia che entro l’anno in corso invierà 753 mila lettere di accertamento per gli anni dal 2010 al 2013, per un introito previsto superiore ai 180 milioni di euro.

“Realisticamente – ammettono però gli amministratori regionali – in base alle esperienze passate, è immaginabile che si riesca a recuperare entro il 2015 circa il 40% della somma, 80 milioni”.

“Chi è davvero in difficoltà, sarà possibile ricorrere a dilazioni di pagamento. Per chi non paga scatterà la riscossione coattiva attraverso Equitalia”, ha spiegato Reschigna.

Il piano riguarda infatti anche la riscossione coattiva, che negli anni dal 2007 al 2014 ha portato al recupero di oltre 71 milioni di euro. Nel 2015 le riscossioni coattive saranno 738 mila, per una somma superiore ai 171 milioni.

“Di questi contiamo realisticamente di recuperare circa 55 milioni di euro. Sono somme importanti” precisa Reschigna”che saranno tutte utilizzate per coprire il disavanzo ereditato dal 2013, ancora scoperto per 309 milioni di euro”.

SS