Dopo un inseguimento durato 24 giornate, il Novara da sabato scorso è in testa alla classifica e non solo in modo virtuale, perchè l’obiettivo già assaporato il 13 dicembre scorso dopo il 2-0 sul Pordenone, era suscettibile di cambiamento, visto che al Bassano mancava una partita da recuperare.
Questa volta il primato è vero e se il campionato si chiudesse oggi, gli azzurri sarebbero direttamente promossi in serie B, purtroppo però mancano ancora 14 partite ed anche solo per questo fatto, sarebbe prematuro abbassare la guardia, se a questo aggiungiamo che la prossima partita si gioca contro il Pavia, la squadra che ci è seconda solo per differenza reti e scontro diretto a nostro favore, possiamo a ben donde ipotizzare che ci troviamo di fronte ad un autentico esame di maturità.
La squadra di mister Maspero è reduce dalla sconfitta interna contro l’Alessandria e proprio per questo motivo, la visita dell’odiato Novara solo sette giorni dopo, sembra fatta apposta per consentire un immediato riscatto. Da una parte l’orgoglio pavesino che ha scatenato una sorta di chiamata alle armi, dall’altra lo straordinario entusiasmo del popolo novarese, che è andato a caccia degli 800 biglietti messi a disposizione degli ospiti, facendo presagire il record stagionale di presenze al Pietro Fortunati. Insomma, più che una partita, un’autentica battaglia sportiva, in campo e sugli spalti, anche per via di una mai sopita rivalità.
Gara non decisiva, ma davvero importante, soprattutto per i padroni di casa ed in particolare per Maspero, che in caso di nuovo stop interno, potrebbe venir meno parte della necessaria autostima. In un momento davvero delicato del campionato, la vittoria del Novara, non solo butterebbe giù il morale dei lombardi, ma consentirebbe agli azzurri di lanciarsi nella prima vera fuga del campionato. A mettere ulteriore pressione sui padroni di casa, c’è anche il clamoroso mal rovescio dell’andata, quando il Pavia si presentò al Piola tronfio dall’alto della classifica e se ne tornò in riva al Ticino ridimensionato da 4 scoppole.
Attenzione però a crogiolarsi su quel ricordo e sul buon momento di forma degli azzurri, lo sa bene lo stesso Toscano, che in conferenza stampa ha detto chiaramente che: “Ogni sfida ha una storia a sé e non dobbiamo pensare all’andata, perchè siamo comunque appaiati in classifica, scendiamo in campo attenti e concentrati, mettendo intensità e qualità”.
Oltre alla comprensibile rabbia, la sconfitta contro l’Alessandria ha lasciato in eredità ai pavesini, l’ammonizione e conseguente squalifica dell’ex difensore Ghiringhelli, a parte il terzino cresciuto nel Milan, mister Masperò può contare sull’intera rosa disponibile, la cui forza si fonda soprattutto sul grande potenziale offensivo. Capitan Soncin (8 reti), bomber Ferretti (capocannoniere stagionale con 10 reti) ed il fantasista Cesarini (9 goal) sono i tre tenori bianco azzurri, che con 27 reti hanno contribuito al miglior attacco del campionato (41 reti complessive realizzate dal Pavia) che si contrapporranno ai nostri cannonieri Gonzalez (9) Evacuo e Corazza (8), anche se Toscano molto difficilmente schiererà tutti e tre i suoi attaccanti più prolifici, confermando l’oramai collaudato 3-5-2, mentre il 3-4-1-2 di Masperò consente una maggiore trazione anteriore.
E’ proprio il dubbio Corazza-Gonzalez ad animare la vigilia azzurra, con il giovane di proprietà della Samp (reduce dalle due pesantissime segnature contro Cremonese e Pro Patria) che sembra leggermente favorito sul recuperato ex postino di Tandil (al rientro dopo due turni di riposo cautelativo), ma anche in mezzo, la straordinaria abbondanza, consente al tecnico calabrese una disponibilità di scelta mai provata prima. Riproporre la mediana che ha cominciato contro la Pro Patria sabato scorso, oppure varare il definitivo “modello corazzata” sempre più vicino alla squadra tipo, per ora solo ipotizzata dai giornali, ma quasi mai vista in campo causa assenze. In pratica una scelta fra il primo o il secondo tempo di sabato scorso, quando Garofalo ha preso il posto di Foglio sull’esterno sinistra, e l’ex Monzese è passato interno, mentre a destra Bianchi ha sostituito Faragò, ed il giovanissimo Dickmann si conferma punto fermo indiscutibile sulla fascia destra. Elemento comune fra le due formazioni è la difesa a tre, mentre per i padroni di casa, la presunta inferiorità numerica in mezzo, è una scommessa per ora più che vinta, che consente a Cesarini di mettere in mostra il suo indiscutibile talento tecnico. Tutto scritto dunque, forse no, non si spiegherebbero le porte chiuse nell’ultimo allenamento di Novarello, nel corso del quale forse Toscano sta preparando qualche mossa a sorpresa, magari proprio per bloccare il prolifico numero 10 (Pesce a uomo su Cesarini?). Proviamo dunque ad ipotizzare l’undici azzurro.
NOVARA (3-5-2) Tozzo; Martinelli, Gavazzi, Freddi; Dickmann, Bianchi, Buzzegoli, Pesce, Foglio; Evacuo, Corazza.
Fischio d’inizio alle 14.30 di domenica 15 febbraio 2015, ad opera dell’arbitro Rapuano della sezione di Rimini, coadiuvato da Margani di Latina e Rossi di La Spezia.
Tutti venduti gli 800 tagliandi messi a disposizione dei tifosi azzurri, ma per chi non riuscirà a seguire la squadra, c’è il collegamento diretto di Radioazzurra (fm 92.100 e 100.500) a partire dalle 14.00.