L’allarme è ancora attuale: gli studenti, specialmente quelli delle scuole superiori, hanno orari tali da compromettere la propria alimentazione. Stanno sui banchi di scuola dalle 8 del mattino fino alle 2 del pomeriggio. I più fortunati, quelli che vivono in città, magari riescono a tornare a casa e a trovare a tavola un piatto ben cucinato. Gli altri, fra treni, bus e pullman, se va bene, si siedono alle tre del pomeriggio. E cosa mangiano? Quasi sempre un panino al volo, dopo essersi ingoiati, durante la mattinata, qualche snack poco salutare e magari bevande piene di zuccheri.
La Provincia sta affrontando la problematica con una serie di incontri con scuole ed associazioni di categoria per integrare le classiche macchinette con qualcosa di alternativo e di più salutare.
“Oggi l’orario delle scuole superiori è molto vincolante sotto questo aspetto – spiega la consigliera provinciale Milù Allegra, con delega all’Istruzione – Insieme al collega Tino Zampogna, Politiche sociali, mossi da una sensibilità comune sulla questione della salute, abbiamo valutato la necessità di educare dal punto di vista alimentare e crescere questi giovani per fare in modo che in futuro non subentrino problematiche pesanti come obesità, cardiopatie, ed altro… Mangiare bene vuol dire stare bene. Oggi, purtroppo, c’è un’alimentazione non corretta determinata da tempi non corretti”.
E l’iniziativa promossa dalla Provincia ben si inserisce anche nel contesto di Expo e nel tema che l’esposizione affronterà, ossia quello dei comportamenti alimentari positivi legati anche alla salute personale.
I rapporti con il dottor D’Andrea, nutrizionista al Maggiore di Novara, con il Sian dell’Asl, con Coldiretti e altre associazioni di categoria sono finalizzati proprio a rendere possibile questa alternativa. “L’idea non è quella di demonizzare le macchinette – prosegue Allegra – ma di dare alternative positive alle macchinette stesse come frutta, snack, riducendo il consumo di cibi cosiddetti “spazzatura” come bevande gassate, patatine, briosches che contengono un eccesso di grassi, zuccheri e coloranti. Vogliamo dare alternative più salutari, senza dover togliere drasticamente gli attuali elementi, ma ridimensionandoli”.
La sensibilizzazione è principalmente rivolta alle scuole che, al momento del bando per la distribuzione, potrebbero promuovere la richiesta di requisiti più consoni, magari chiedendo di inserire nelle macchinette frutta fresca, yogurt, snack come quelli che vengono prodotti anche da alcune aziende locali (a base di riso e cereali). “Promuovere bandi compatibili con la salute – sottolinea la consigliera provinciale – E’ solo un’indicazione, chiaramente ogni scuola è autonoma nella scelta. Purtroppo chi sa di sedersi a tavola tardi nel pomeriggio mangia tutta la mattinata e non mangia certo cose sane. C’è bisogno anche di elementi nutritivi, una cosa questa che va insegnata. Per questo abbiamo anche avuto incontri e altri ne avremo con insegnanti di scienze, di educazione fisica ecc perchè insegnino ai ragazzi il giusto comportamento alimentare”.
Alcune scuole si sono già mosse in questa direzione. Ma la Provincia prosegue lungo questo percorso: “Manderemo informative specifiche alle scuole, mentre con le associazioni di categoria stiamo cercando di capire come rendere più concreta e possibile tale iniziativa. Sarebbe bello che i ragazzi imparassero anche a consumare prodotti del territorio per la propria salute, ma anche, perchè no?, per favorire l’economia locale. E sul nostro territorio le possibilità ci sono”.