Tutti assolti: gli esponenti politici che nel 2007, era il 31 ottobre, parteciparano alla riunione di Giunta nella quale si deliberò il nuovo accordo con la Tpp di Mario Berti relativo alla gestione del Bar Coccia, non hanno causato alcun danno erariale. Lo dice, oggi la Corte dei Conti che, sulla vicenda, due anni fa, aveva voluto vederci chiaro. Risultato: Moscatelli, Caressa, Colombo, Contaldo, Giuliano, Murante, Pepe, Rizzo, Marnati, Debiaggi e Franzinelli sono stati assolti. Per l’ex sindaco di Novara, Massimo Giordano, la questione era già stata a suo tempo archiviata, in quanto assente da quella seduta, così come per altri due suoi assessori (Policaro e Pessarelli).
La delibera in questione è la numero 368 del 31 ottobre 2007: con la sua approvazione, il Comune decise di rinunciare “ad una parte dei canoni relativi al 2008, pari a 73.083 euro”, compensando la rinuncia con una “valorizzazione dell’immobile”. Allora, la Corte dei Conti citò in giudizio tutti i suddetti assessori ritenendo di dover fare chiarezza su un eventuale danno erariale causato dagli stessi con l’approvazione della delibera. Oggi, rientra tutto per gli esponenti politici, mentre rimane vigente, ma ridimensionata notevolmente dal punto di vista economico, la posizione della dirigente Tritto, anch’essa citata a giudizio.
“Gli assessori sono stati assolti – spiega l’avvocato Gianni Porzio, difensore di alcuni degli assessori citati dalla Corte dei Conti – Questo significa che non si poteva intravedere alcuna colpa in capo all’operato degli amministratori, come avevamo asserito fin dall’inizio. Gli assessori hanno adottato tale delibera a beneficio ed utilità della città di Novara. Nessuna colpa, solo un atteggiamento legittimo dimostrato con un’operazione meritoria ed immune da ogni responsabilità. C’era un problema rilevante, una difficoltà di gestione, che è stata risolta con un nuovo contratto dettato da buonsenso e legittimità”.
La Corte dei Conti, in sede di citazione a giudizio, aveva avanzato richiesta di condanna “al pagamento in favore del Comune di complessivi 73.083 euro (51.158,10 a Tritto, 14.616,60 a Marnati, 7.308,30, in totale, 703,80 a testa) a Moscatelli, Caressa, Colombo, Contaldo, Debiaggi, Franzinelli, Giuliano, Murante, Pepe e Rizzo”.
E dopo la sentenza del Tar che non ha accolto le richieste di condanna dell’avvocato Pagani sulla questione orari, aperture e rumori provenienti tutti dal Bar Coccia, anche la Corte dei Conti, con la sua decisione odierna, pone fine per una seconda volta, per quanto di propria competenza, alla vicenda legata alla gestione del locale e agli accordi che l’allora amministrazione fece con la società Tpp.