Il documento è dell’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) datato 16 aprile 2015 e firmato dal presidente Raffaele Cantone. Si tratta di un’indagine “sulla corretta applicazione delle regole riguardanti l’individuazione dell’importo stimato dell’appalto in relazione alle soglie comunitarie”.
Un’indagine alla quale, analizzandola in modo approfondito, emergono anche interessanti ma preoccupanti dati riguardanti il comune di Novara.
“L’Autorità ha svolto un’indagine sistematica incentrata sui Comuni capoluogo di provincia, sia in virtù dell’importanza che quest’ultimi rivestono sul territorio nazionale, sia in considerazione del fatto che per alcuni di essi, segnatamente i Comuni capoluogo di Regione, precedenti analisi avevano già mostrato l’eccessivo ricorso all’utilizzo di procedure negoziate, divenute di fatto procedure ordinarie anzichè di carattere eccezionale come previsto dal Codice dei contratti pubblici. Conseguentemente, sono stati estrapolati dalla Banca Dati Nazionale dei Contratti pubblici, per ciascun anno, i dati relativi a forniture e servizi in economia affidati dal 1° gennaio 2010 al 10 marzo 2015, singolarmente di importo inferiore alla soglia comunitaria che presentano carattere di regolarità o che risultano reiterati nell’arco temporale annuale, assunto come riferimento, e che nel complesso superano la soglia consentita“.
Cliccando sul link che rimanda al Comune di Novara, ecco cosa emerge:
Servizi di assistenza sociale con alloggio: 1.723.399,50 euro.
Quello che l’anticorruzione contesta al Comune di Novara è l’affidamento diretto di una serie di servizi, tutti legati all’inserimento di minori in comunità educative, per l’importo totale succitato.
L’elenco è piuttosto lungo, 23 casi consecutivi in un anno, il 2013.
Compaiono, nella lista, i nomi delle comunità che ovviamente si ripetono: NeverLand, Nuova assistenza Casa Madre e bambino, Comunità educativa giovanile, Santa Lucia, Casa Famiglia Spirito Santo, La Terra Promessa 2. Comunità che hanno ospitato i minori in carico al Comune senza alcun bando previsto invece dalla legge.
Una sistematica disapplicazione di un metodo previsto per legge su cui, insieme agli altri casi registrati da Anac in altre province nella stessa indagine, l’Autorità si riserva un “approfondimento istruttorio”.