Nipote come schiava, zii a processo. Ragazzina costretta ad alzarsi all’alba per pulire e rassettare la casa. E se il lavoro non era ben fatto, erano botte, insulti e minacce
Come Cenerentola, ma al posto della matrigna c’era la zia. Vittima una ragazzina straniera che era stata affidata alle cure degli zii e che invece, stando a quanto ora la Procura contesta ai due, in quella casa avrebbe vissuto per più di un anno in una sorta di incubo. Costretta ad alzarsi ogni giorno all’alba per riordinare e spazzare la casa, alla guisa di una schiava e quando non eseguiva bene il lavoro che le era stato affidato, e che comprendeva anche prendersi cura del figlio piccolo della coppia, la zia non esitava ad alzare le mani: schiaffi, ma anche cinghiate, insulti, percosse e minacce; come quella di buttarla fuori casa e abbandonarla, sola, al suo destino in mezzo a una strada. Botte, ma soprattutto le minacce, che ingeneravano nella ragazzina la paura di essere abbandonata, che l’avrebbero costretta a subire in silenzio e l’avrebbero fatta vivere in un costante stato di ansia Ma secondo quanto aveva poi raccontato la ragazzina la vicenda aveva avuto risvolti decisamente più torbidi: il compagno della zia, quando erano in casa da soli, l’avrebbe portata in camera da letto e qui, minacciandola di riferire tutto alla zia, che di certo l’avrebbe rimandata a casa, l’avrebbe costretta ad avere rapporti sessuali. Tutta la vicenda era poi venuta a galla quando una parente, appresi i fatti, aveva sporto denuncia; la ragazzina nel frattempo è stata allontanata da quella famiglia e portata in una struttura protetta. La Procura ha chiamato a rispondere la donna di maltrattamenti e lesioni, e l’uomo di violenza sessuale su minore. Rinviati a giudizio, il processo per loro si aprirà a fine anno.