La notizia è di pochi minuti fa. Finalmente è arrivata alla Prefettura dal Tribunale anche la conferma dell’elezione di Diego Sozzani di Forza Italia e di Gianpaolo Andrissi del Movimento 5 Stelle.
Un “ritardo” che aveva già scatenato dubbi sulla tenuta della legge elettorale regionale, prodotta dalla passata amministrazione in un momento di grave difficoltà e che aveva sollevato a suo tempo non poche perplessità, soprattutto per l’eccesso di attenzione nei confronti della circoscrizione di cui fa parte il capoluogo regionale. Infatti il gran bottino di eletti è proprio torinese e sarebbe davvero stato un bello smacco per Novara vedersi sfuggire un eletto su un totale di tre, così come per Cuneo e Vercelli che erano le circoscrizioni dove prevalevano i dubbi maggiori.
Certo una legge più complicata sarebbe stata ben difficile da partorire ma, come si sa, la norma piemontese è frutto di stratificazioni normative prodotte negli anni e non di una revisione globale, come è in effetti accaduto in altre regioni italiane.
A parte l’oggettivo “peso” inferiore che, a parità di voti, un elettore novarese ha nei confronti di uno torinese, la necessità di calcoli così complicati per stabilire un principio sacrosanto, cioè l’elezione di un candidato, la dice lunga sulla necessità di rimettere mano alla materia, anche per garantire equilibri di rappresentanza territoriale più consoni.
Infatti che alla seconda città del Piemonte, Novara, ed al suo territorio spetti una quota così bassa di rappresentanti eletti è un fatto che grida vendetta e che la prossima legislatura dovrebbe tenere in grande considerazione.