Una realtà industriale che ha origine nel 1989 e che affonda le proprie radici nella scuola di Scienza dei Materiali Montedison. Novamont nasce per realizzare un progetto ambizioso: quello dell’integrazione tra chimica, ambiente e agricoltura.
E proprio per sostenere ulteriorimente la mission di una “chimica vivente per la qualità della vita” la Bei (Banca Europea per gli investimenti) sta valutando di elargire dalle proprie casse un finanziamento di 60 milioni di euro per stimolare ulteriormente la ricerca nel settore delle bioplastiche. Per il momento, è solo un’indiscrezione riportata da Milano Finanza, ma che potrebbe essere confermata già giovedì da Novamont stessa nell’ambito di un incontro con la stampa a Milano.
L’operazione consisterebbe “in un prestito che la banca guidata in Italia dal vicepresidente Dario Scannapieco sta valutando di concedere a Novamont per finanziare un investimento di 130 milioni di euro finalizzato a sostenere la ricerca e lo sviluppo aziendale. In sostanza, si tratta di un plafond teso a migliorare la supply chain (la catena di approvvigionamento e distribuzione) nel campo in cui Novamont opera, cioe’ quello della biochimica e delle bioplastiche“.
I progetti della società guidata dall’amministratore delegato Catia Bastioli hanno avuto, fin dalla nascita del gruppo, un’eco prestigiosa nel panorama internazionale del mondo green.
Sono firmati da Novamont, ad esempio, i materiali in mater-bi utilizzati da Eataly e da altre catene di ristorazione nell’ambito di Expo 2015.