Per molti anni Novara non ha mai avuto un Assessorato al Marketing Territoriale, ma non era solo perché non c’era questa moda di crearne uno: Novara aveva un suo marketing senza bisogno del Comune, anzi Novara era un brand, un brand di successo.
Novara era una Banca, una delle maggiori d’Italia, in tutta Italia, Novara era un Istituto Geografico, una grande casa editrice che stampava gli atlanti su cui gli italiani conoscevano il mondo e le cartine con cui viaggiavano, Novara era i Pavesini e gli autogrill visibili in tutta Italia, uno dei luoghi dell’immaginario collettivo e dell’identità italiana moderna.
Novara era un brand industriale, un’immagine legata non alla natura o all’arte ma all’industria, all’impresa, al mondo del lavoro e dell’economia. Un’immagine autonoma rispetto al Piemonte e alla stessa Milano.
Novara era un brand anche politico: era Scalfaro, era Nicolazzi, era la grande Camera del Lavoro importante a livello nazionale, era la Cisl di Pastore, era Capuani con il rapporto diretto con Marcora.
Oggi Novara non è più un brand di successo, non è più un brand, rientra in un anonimato indistinto, diventa da centro dell’industria e dell’economia, della pubblicità a periferia di Milano, a quartiere dormitorio, da centro attrattivo di lavoro qualificato, pensiamo al Fauser, all’Isml, a centro in cui il Sindaco spera di aumentare la popolazione grazie al basso costo delle case, con trasporti frequenti e veloci verso Milano.
Se questo è l’esito della comunità novarese, una propaggine milanese e basta, con ampio spazio per capannoni e magazzini, in cui la politica di destra e sinistra mostra di credere molto, non c’è niente di più inutile di un Assessorato al Marketing Territoriale, un fiore all’occhiello bello ed inutile, un’indennità buttata al vento.
Cercare di ridare un brand a Novara è un’impresa difficilissima ma non disperata: diventare la Città della Qualità della Vita, dell’Economia sostenibile, di un’impresa e di un way of life ecologico e innovativo e ridisegnare quindi tutte le scelte urbanistiche, amministrative, edilizie, non su investimenti a breve respiro, non su piccoli interessi di piccoli immobiliaristi ma su questo progetto a lungo respiro, forte, diverso, originale.
Questo giustificherebbe l’esistenza di un Assessorato al Marketing Territoriale e, forse, anche di un Sindaco che non chieda di essere solo il Presidente di una zona municipale di Milano.
Pier Luigi Tolardo