Questa sera al Silvio Piola il Novara calcio contro l’Entella, si gioca presente e futuro: chi perde retrocede in C. Tante le assenze fra gli azzurri, che però con un eventuale successo potrebbero anche centrare la salvezza diretta.
Novara-Entella, lo spareggio verità: chi non lotta ha già perso
All’inizio di novembre uscendo dallo stadio dopo l’agghiacciante sconfitta nel derby, una frase su tutte riecheggiava nei commenti scambiati fra gli affranti tifosi azzurri: “Sarà una sofferenza fino all’ultimo minuto dell’ultima partita”. Una previsione senza nessun potere medianico, solo sano realismo, che dopo un percorso quasi narcotizzante, ha davvero portato la stagione addirittura all’ultimo secondo e forse anche oltre, nel caso (lo speriamo) saranno necessarie le calcolatrici, per capire se qualcosa di buono può succedere.
Una eventualità, quella di capire se il miracolo può avvenire, che passa solo da un risultato possibile: la vittoria del Novara calcio contro la Virtus Entella. Il problema, non da poco, è proprio quello di vincere; una cosa che il Novara ha dimenticato di fare (ultimo successo il 30 marzo contro il Cesena), un po’ più rassicurante sapere però, che di fatto gli azzurri siano imbattuti da 4 turni (pareggi in fotocopia per 1-1 contro Empoli, Cremonese, Pescara, Perugia), visto che proprio un pareggio eviterebbe (almeno) la retrocessione diretta. Ma altrettanto realisticamente va detto che la spartizione della posta, vorrebbe dire playout sicuro da quintultima in classifica quasi sicuramente, con tutte le difficoltà e gli svantaggi ben noti, che consegnerebbero agli avversari dell’eventuale spareggio il ruolo di netta favorita.
Vincere dunque, fra mille difficoltà e paure, provando a lavorare sull’orgoglio, qualcosa che tutti quanti hanno, bisogna solamente tirarlo fuori al momento giusto: “Abbiamo l’occasione per fare vedere chi siamo, calcoli non dobbiamo farne – ha spiegato Mimmo Di Carlo nella conferenza stampa di ieri – scendiamo in campo per vincere e mettiamo in campo la massima intensità per 95°”. Trovare quello scatto sul traguardo che l’andatura del momento non lascerebbe intravvedere. Sperare in un moto d’orgoglio che si può e si deve sperare.
Le paure evidenti che nelle recenti prestazioni hanno fatto emergere in modo preoccupante i limiti caratteriali della squadra, anche se comprensibilmente Di Carlo non sveste i panni dello psicologo, provando a convocare tutti ad una sorta di seduta collettiva, che nella serata decisiva, indirizzi una ricercata volontà di uscirne vivi nella direzione di un Karma positivo: “E’ la nostra occasione, la chance perfetta per offrire la nostra miglior partita della stagione – dice Di Carlo – Sofferenza? Più ce n’è, più bello sarà raggiungere l’obiettivo insieme e la nostra testa, oggi, è quella giusta”.
Il fatto che i liguri siano ancora più disperati degli azzurri, non è affatto tranquillizzante, perchè giocare contro un avversario che non ha nulla da perdere non è mai un vantaggio: “E’ un gruppo consolidato che gioca senza paura, verranno qui con un solo risultato disponibile e hanno giocatori che possono far male a qualunque avversario”.
Le assenze? le squalifiche? Contano invece relativamente, perchè mai come questa volta sarà determinante la voglia di farcela, bel al di sopra di qualsiasi considerazione tecnica o tattica: “Conta la testa in tutto, perchè la testa ti rende sano o malato, triste o felice, ricco o povero”.
Fatto sta che Mimmo Di Carlo non avrà a disposizione Golubovic, Sciaudone, Macheda e Moscati, quest’ultimo in particolare, mancherà sicuramente; ma la logica dice che l’impianto di gioco sostanzialmente non si tocca, facendo di necessità virtù (si spera) nell’inserimento di qualche pedina chiave, magari proprio fra coloro che hanno la possibilità di gettare davvero il cuore oltre l’ostacolo, fino all’ultimo secondo dell’ultima partita. Ci attacchiamo a tutto, magari a qualche scampolo di partita per Moutir Chajia, che proprio nella partita di andata s’infortunò gravemente, e finalmente adesso potrebbe scendere in campo per chiudere il cerchio con la sfortuna (segno del destino?), regalando alla sua squadra quell’imprevedibilità offensiva che tanto è mancata.
Chi ha davvero il Novara calcio nel cuore, la sofferenza l’aveva messa in conto già da novembre, non per questo ha smesso di lottare e di crederci durante l’anno, per cui come scriveva Seneca “Non abbiate paura del dolore, o finirà o vi finirà”. E’ il momento di indossare l’elmetto e di scendere in battaglia, chi non lotta ha già perso in partenza.
Venerdì 18.05.2018 Stadio Silvio Piola Novara – Probabile Formazione:
NOVARA (3-4-1-2): Montipò; Del Fabro, Troest, Chiosa; Dickmann, Ronaldo (Maracchi), Casarini, Seck (Calderoni); Orlandi; Sansone, Puscas. All.Di Carlo
Tutte le combinazioni possibili derivanti dai risultati dell’ultima giornata di B: