Riceviamo e pubblichiamo:
“Egregio Direttore, dopo due giorni di pioggia, come tutti i novaresi sanno, le strade della nostra città si trasformano in una palude di difficile attraversamento, specialmente da parte dei pedoni, i quali vengono investiti dalle onde e dagli spruzzi sollevati dal passaggio delle auto. Muoversi con la bici diventa allora impossibile. ma anche prendere il bus risulta problematico, perché spesso alle fermate si formano laghi profondi un palmo. Sono anni che i cittadini novaresi chiedono alle varie amministrazioni di fare manutenzione programmata alle caditoie delle nostre strade, in modo da disostruirle dai vari sedimenti che le otturano, e che impediscono il normale deflusso delle acque piovane. Ma il soddisfacimento di questa richiesta elementare dei cittadini novaresi, chissà perché, sembra al di sopra delle capacità delle varie amministrazioni succedutesi. Così, negli anni, Novara ha acquisito il diritto indiscusso al titolo di Venezia del Nord Ovest( d’ Italia), facendo concorrenza ad Amsterdam, la Venezia del Nord( d’ Europa). Ma non si tratta solo di questo. Novara dal punto di vista idraulico non si fa mancare niente. Ad ogni pioggia, viviamo nel timore di essere sommersi dalle acque del Terdoppio e dell’ Agogna, specialmente nelle zone di Pernate e di Lumellogno. Non ci mancano canali romantici, come le fogne a cielo aperto di via Generali, via Crimea, Torrion Quartara. Fogne a cielo aperto di cui nessuno parla e tanto meno pensa di coprire.
Speriamo che la prossima amministrazione comunale sviluppi concretamente qualche progetto per renderci meno umidi e più puliti.
per Carp Novara Onlus
Fabio Tomei