Buongiorno
Novara

A Novara riti voodoo per costringere le ragazze a prostituirsi

Foglie di banano, avanzi di cibo, stracci, copricapi: simboli del voodoo? I ritrovamenti all’interno del cimitero di Lumellogno fanno pensare realisticamente ai riti che in paesi come la Nigeria vengono eseguiti per “catturare” le anime delle donne che lavorano in strada. La conferma arriva da Liberazione e Speranza, l’associazione novarese che si occupa di vittime della tratta.

“I segnali sono chiari – spiega Elia Impaloni, la presidente di Les – Purtroppo, pur sapendo che a Torino succedevano queste cose, dobbiamo constatare che accade anche da noi. E’ inquietante, ma sono riti comunque riconducibili al mondo della prostituzione”.

Riti che vengono fatti per accaparrarsi la fedeltà delle donne sottoposte alle cerimonie nere affinchè proseguano con l’attività di prostituzione. Una sorta di rito di fidelizzazione a garanzia di un mercato che, anche a Novara, purtroppo è dilagante.

“Tali riti – prosegue Impaloni – potrebbero essere fatti per costringere le ragazze a mantenere il patto che si esplicita con l’attività di prostituzione. Le ragazze vengono minacciate: se decidono di non prostituirsi più, queste persone le ricattano, prospettando forti ripercussioni anche sulla famiglia oltre che sulle ragazze stesse”.

Sono tante le donne che all’associazione raccontano di questi riti di “iniziazione” e delle minacce arrivate alla famiglia, riti che però si svolgono solitamente nel Paese d’origine. Inesistenti eventuali accenni alla realtà territoriale.

Il 90% delle prostitute presenti nel Novarese arriva dalla Nigeria: ragazze che vengono costrette a rimanere in strada con riti voodoo e minacce. “La differenza, rispetto al passato e rispetto ad altri paesi, è che quelle rimaste sulla strada sono nigeriane. Le altre, di nazionalità diversa, si sono spostate in casa per motivi di sicurezza e di igiene”.