Novara-Avellino 1-0 (56′ Viola)
Tre punti che danno ossigeno alla classifica ma soprattutto a Boscaglia, chiamato a vincere per allontanare la pressione di una piazza che per una parte ha contestato la fiducia della società nel tecnico.
La tifoseria azzurra arrabbiata per il momento no, c’è l’aveva anche con Galabinov che per punizione è rimasto in panchina, favorendo l’ingresso dal primo minuto di Bajde, alla fine applaudito per l’impegno profuso. Per il resto è la squadra attesa, con il 4-3-1-2 che mette in luce fra le linee la qualità di Adorjan, con la vera novità nel ritrovato ruolo di centrocampista centrale per Viola.
Nei campani guidati dall’applauditissimo ex Toscano, ci sono assenze pesanti davanti, in un 4-3-3 che prova a sfruttare le ripartenza con la velocità dei giovani Camarà e Soumare.
In un primo tempo senza grossi squilli, il Novara fa la partita e l’Avellino aspetta, è quasi subito sfiora il vantaggio con Faragò che virgola un cross di Adorjan, ma la palla arriva a Bajde che dal dischetto alza in controbalzo di sinistro. Anche Scognamiglio ci prova di testa da calcio d’angolo ma Frattali tocca in corner.
Alla ripresa delle ostilità c’è subito a sorpresa il cambio di Adorjan con Di Mariano, accompagnato da qualche fischio. Il romanista si posiziona a sinistra nel ridisegnato 4-2-3-1, che vede tornare in partita soprattutto Sansone, il quale partendo piu dietro e potendo puntare, rende insieme a Faragò anche a destra, gli attacchi azzurri più pericolosi. Anche Bajde in un ruolo più di lotta, si ritaglia il suo spazio, certamente anche per lo spirito di sacrificio decisamente all’opposto da quello raramente visto a Galabinov.
Il Novara così cresce ma per trovare il goal partita di vuole il tiro da fuori. Tante le conclusioni centrali che fanno solo il solletico a Frattali, ma non quella di Viola al56′, perchè incocciando sul corpo di un difensore diventa imprendibile e regala il meritato vantaggio azzurro.
Poi comincia un’altra partita con l’Avellino che mette in campo i suoi pezzi forti. Castaldo e Verde, per provare a recuperare la partita. Proprio Verde, anche se in ripartenza sfuggito a Scognamiglio, fa venire qualche brivido a Da Costa, ma fino a quando il Novara mantiene il 4-2-3-1 sembra anche poter ripartire. Dalle sconfitte bisogna saper apprendere, così il Boscaglia che prende il derby al 94′, ad un quarto d’ora dal termine toglie Sansone e mette Romagna. Con il giovane juventino in campo, gli azzurri si ridisegnano in un molto più difensivo 3-5-2, che per inerzia attrae certamente l’Avellino verso l’area azzurra, ma consente ai novaresi di chiudere tutti gli spazi e giocare a protezione del fortino. Uno slancio di umiltà tattica che speriamo si ripeta soprattutto in trasferta, che non ci aspettavamo e che sembra un segnale che forse il tecnico gelese sta provando almeno a cambiare. Un’altra prova c’è l’avremo subito martedì sera nel turno infrasettimanale contro il Bare, ma il vero esame ci sarà sabato prossimo a Terni, visto che Boscaglia non ha ancora fatto punti in trasferta.
Novara: 1 Da Costa (K); 24 Dickmann, 2 Troest, 6 Scognamiglio, 27 Calderoni; 8 Faragò, 4 Viola, 5 Casarini (vK); 23 Adorjan (9 Di Mariano 45′); 18 Sansone (33 Romagna 79′), 7 Bajde (32 Lukanovic 88′)
A disp.: 31 Pacini, 3 Mantovani, 16 Galabinov, 19 Bolzoni, 20 Kupisz, 28 Selasi
All.: Roberto Boscaglia
Avellino: 1 Frattali, 3 Perrotta, 5 Djimsiti, 8 D’Angelo (K), 11 Belloni, 15 Lasik, 17 Asmah, 18 Soumare (26 Bidaoui 72′), 20 Paghera (10 Castaldo 59′), 30 Camarà (7 Verde 66′), 32 Gonzalez
A disp.: 32 Radunovic, 4 Diallo, 6 Migliorini, 16 Crecco, 21 Omeonga, 23 Donkor
All.: Domenico Toscano
Arbitro: Sig. Abisso di Palermo
Assistenti: Sigg. Caliari di Legnago e Margani di Latina
Quarto ufficiale: Sig. Guccini di Albano Laziale
Ammoniti: 8′ Paghera (A), 45′ Troest, 81′ Asmah (A)
Calci d’angolo: Novara 5 – Avellino 4
Minuti di recupero: 1′ pt; 3′ st
Marcatori: 56′ Viola
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