Un bando da oltre 20 milioni di euro. Scaduto l’appalto con la Ditta Alessio, ora il Comune di Novara lancia il nuovo progetto di gestione delle mense scolastiche. Decisamente innovativo, il nuovo bando detta anche una serie di cambiamenti che, in città, richiederanno l’apertura di diversi confronti.
EFFICIENZA DEL SERVIZIO: nel bando si richiede un nuovo metodo di registrazione delle presenze, non più a penna, come avviene ancora oggi, ma telematico
SELF SERVICE: dalla terza elementare in su, i bambini si serviranno autonomamente con l’obiettivo di trasmettere loro una buona educazione alimentare giocando allo stesso tempo
MANTENIMENTO DELLE CUCINE: in tutte le scuole novaresi è presente una cucina che verrà utilizzata per cucinare i primi piatti
COOK&CHILL: tecnicamente è un metodo di cottura refrigerato per il quale dopo la cottura degli alimenti gli stessi vengono refrigerati per conservare gli aspetti organolettici. Verrà adottato, come da bando, per cucinare i secondi e i contorni, piatti più elaborati che richiedono tempi più lunghi di cottura
ALIMENTI A KM0 O FILIERA CORTA: chi parteciperà al bando dovrà anche fornire un elenco di prodotti a km0 o appartenenti alla cosiddetta filiera corta
Si tratta di novità imponenti che aprono per l’assessore Margherita Patti e la giunta Ballaré “una sfida. Del resto – spiega Patti – l’educazione alimentare fa parte delle discipline didattiche, fa monte ore. Il livello delle nostre mense è più che buono: si cucina nel modo più sano possibile e tutto questo sotto il controllo della commissione mensa e dell’Asl, ovviamente. E’ chiaro che ai bambini il cibo cucinato in questo modo può piacere o non piacere: a casa siamo un po’ abituati a far mangiare loro quello che piace, ma a scuola imparano l’educazione alimentare che è un tema importante“.
Introdurre il self service, inoltre, è una “sfida ulteriore – continua l’assessore all’Istruzione – Vedremo come reagiranno i bambini. E’ un modo, secondo noi, di imparare giocando“.
Ma i veri nodi su cui si gioca questa partita sono il cook&chill e il personale. Vi spieghiamo perché.
Nelle cucine delle scuole “che rappresentano un patrimonio al quale non vogliamo certo rinunciare si continuerà a cucinare primi piatti, mentre per quelli più complicati abbiamo pensato ad una soluzione uniforme, chiedendo, nel bando, che vengano cucinati nello stesso posto. Una volta cucinati, verrà prima abbattuta poi riportata la temperatura, attraverso macchinari specifici, garantendo la qualità dei prodotti. E’ un metodo già molto utilizzato nelle aziende e negli ospedali. Nell’ambito scolastico saremo all’avanguardia qui a Novara. Non confondiamo – precisa Patti – il cook&chill con il surgelato o il trasportato puro. La qualità del cibo viene comunque confermata“.
In effetti si tratta di un metodo di refrigerazione che, però, siamo certi farà discutere parecchio. E’ naturale infatti che si preferisca che il cibo per i propri figli esca direttamente dalla cucina antistante lo spazio mensa…
E qui arriva il secondo nodo da sciogliere: problema del “personale“. “Il bando prevede che venga riassunto il personale attualmente operativo per la Ditta Alessio – spiega l’assessore – Non conosciamo ancora le necessità, in termini di numeri, del nuovo sistema mense. Comunque, apriremo un confronto con i sindacati già dalla prossima settimana per valutare la questione. La tutela del lavoro è un altro aspetto che vogliamo garantire. Abbiamo lavorato a questo progetto raccogliendo tutti i consigli e le indicazioni necessarie da alimentaristi, Asl, nutrizionisti, arrivando poi alla costruzione del bando. E’ una partita importantissima in cui tentiamo di contenere i costi migliorando il servizio. I frutti si vedranno il prossimo anno, quando sarà a regime il progetto stesso“.
Il progetto sarà nuovamente sottoposto alla Commissione Mensa entro la fine del mese di maggio e prima della fine dell’anno partiranno gli incontri nelle scuole per spiegare ai genitori, alla presenza di nutrizionisti, le novità che subentreranno dal prossimo anno scolastico.