Bundì Nuara!!!
Non posso non incominciare così questa piccola rubrica! Primo per tradurre nella nostra parlata il nome di questo neonato blog, secondo perché vorrei soffermarmi oggi, in questo spazio che ho a disposizione, sul nome della nostra amata città in “nuares”. Nuara, la nostra bèla Nuara! Avevamo fino a poco tempo fa all’inizio della città i cartelli toponomastici in doppia lingua, Novara e Nuara. Purtroppo, nonostante il regolamento comunale lo preveda, perché viene indicato chiaramente che dev’essere tutelata la storia della toponomastica del territorio, essi sono stati tolti. A me personalmente è dispiaciuto tantissimo.
Non mi soffermo sulle azioni svolte in questi mesi per il loro ripristino, ma vorrei dire che quando vedo all’entrata di una località il cartello con la doppia dicitura, MI PIACE! Subito penso: “In questo posto ci tengono a tener viva la cultura locale!”. Un cartello che affianca quello ufficiale in Italiano è ricchezza, è tutela, è una carta d’identità per un popolo che abita e che anima una città, è un biglietto da visita per chi viene e attraversa la nostra località per i motivi più svariati. E’ un modo, altrettanto valido di molti altri, per tutelare e per non dimenticare una lingua, che rischia di morire se non viene e riconosciuta come patrimonio dai suoi cittadini e da chi li rappresenta. In futuro sarò in prima linea per riproporre il loro ripristino, che, ribadisco, considero importante, al di là delle fazioni partitiche che hanno avuto un ruolo determinante nelle decisioni degli ultimi mesi/anni. Nell’immagine che segue vediamo un esempio di cartello “quasi in regola”, differente da quelli tolti.
Come potete notare però la dicitura è NOARA. Questa è la scritta corretta che la grafia normalizzata piemontese prevede per poter leggere Nuara. Novara è una città di confine tra Lombardia e Piemonte; ha una parlata che ha importanti influssi lombardi, ma come appartenenza regionale è Piemontese. Sarò felicissima di seguire passo a passo il dibattito che avrà luogo, tra gli esperti linguistici, quando si dovrà decidere quale grafia usare sui nuovi cartelli (sì! Perché sono convinta che prima o poi verranno rimessi, e che verranno rimessi all’ordine del giorno e approvati tutti i punti presentati per tutelare e sviluppare il nostro patrimonio linguistico locale). Sarà stimolante snocciolare tutti gli otto/nove modi di scrivere Novara nella nostra parlata. E sarò animata da un vivo interesse nello scoprire quale nomenclatura verrà decisa, sicuramente senza soluzioni di comodo. Su “la «Gazzetta di Novara»”del 17-06-1961, Novara viene scritta “Nuvara” dal grande poeta dialettale Dante Ticozzi (il cui pseudonimo era Malgasc ). Sei mesi prima però, sullo stesso giornale, un’altra grande autrice novarese,Maria “Malilla” De Angelis, pubblicava una poesia dal titolo “Nuara”:già allora c’erano diverse opinioni. Ora quelle poesie sono degli “esempi/documenti” dei modi di scrivere il nome della nostra città nella nostra lingua.Credo anche che la poesia di Ticozzi sia stata pubblicata solo in quella occasione: una vera chicca! Per questo ringrazio Gianfranco Pavesi dell’Academia dal Rison, per la ricerca effettuata e per la consulenza. Ben! Dèss… Iv salüdi tüti, i va speci chì par al pròssim apuntament!