Fontana, intonaci e la grande esedra modanata di gusto settecentesco del giardino di Palazzo Natta potrebbero tornare agli antichi splendori grazie all’iniziativa del Fai e della Provincia di Novara. L’appello a chi possiede vecchie foto inedite per il ripristino dei luoghi.
Nuova vita per il giardino di Palazzo Natta, il Fai e la Provincia cercano foto inedite per il recupero
Palazzo Natta per lo più conosciuto come sede della Provincia di Novara e della Prefettura ha una valenza storico culturale rilevante. Costruito dalla nobile famiglia dei conti Caccia di Mandello e Castellazzo, si affaccia su piazza Matteotti con la caratteristica torre dell’Orologio, di cui si hanno cenni storici fin 1268. Protetto nella cerchia perimetrale interna c’è un giardino di un particolare pregio, che ha subito un restauro conservativo nel 1998. Al centro, si trova una bella fontana in marmo rosa di Baveno, contornata da alcune essenze botaniche di raro pregio quali ad esempio un bicentenario Taxus bacatum; mentre una grande esedra modanata di gusto settecentesco, eseguita in piccoli sassolini bianchi e neri, che può ricordare i “rocaille” (presenti nelle grotte dei giardini dell’isola Bella), chiude sul fondo del giardino e inquadra un trompe-l’oeil. Una vera e propria chicca che purtroppo ha perso gli antichi splendori, ma per la quale forse potrebbe esserci un ritorno agli antichi splendori.
Dalla Provincia di Novara infatti arriva la notizia di un incontro con una delegazione del FAI locale, per valutare la possibilità e i costi per riqualificare e recuperare la fontana e l’esedra che impreziosiscono il giardino storico. Il progetto è stato accolto con grande entusiasmo dal presidente della Provincia Matteo Besozzi e fa seguito alla collaborazione instaurata con le aperture in occasione delle Giornate di Primavera del FAI che hanno coinvolto anche Palazzo Natta.
“Per prima cosa verranno valutati i costi degli interventi, poi si deciderà insieme come procedere – spiega Besozzi – ringrazio di cuore il FAI novarese e il capo delegazione Giuseppina De Vito, peraltro già consigliere provinciale, che condivide il desiderio di mantenere il valore storico artistico del giardino. Due anni fa siamo riusciti ad effettuare interventi di manutenzione agli alberi monumentali, ma per mantenere vivo e curato questo patrimonio unico dei novaresi serve uno sforzo congiunto”.
Un primo appuntamento di sensibilizzazione sulla storia del giardino è già stato calendarizzato per il 19 maggio a cura della Delegazione Giovani del FAI guidata da Matteo Caporusso. Intanto la Provincia ha lanciato un appello a coloro che possiedono materiale fotografico inedito: “E’ necessario soprattutto analizzare il dipinto, molto compromesso, che si trova sulla quinta monumentale sul lato nord del giardino. L’esedra è fortemente compromessa dall’umidità e l’intonaco è pesantemente scrostato. Occorre quindi intervenire velocemente”.