Inaugurato il nuovo blocco delle sale parto dell’ospedale Maggiore di Novara.
Nella Struttura complessa a direzione universitaria di Ostetricia e ginecologia di Novara nel 2016 si sono registrati 1937 parti, con la nascita di 1974 neonati. Nonostante il continuo calo demografico a cui si assiste in tutta Italia, al Maggiore di Novara si è assistito ad un incremento progressivo del numero di parti negli ultimi anni: nel 2016 infatti il numero di parti è stato maggiore rispetto al precedente anno dello 0.5%, con un aumento di oltre il 40.5% rispetto al 2000, anno in cui hanno partorito 1378 donne. Il bacino d’utenza della struttura di Ostetricia e ginecologia non è limitato alla provincia novarese; nel 2016 il 20% delle donne proveniva da altre province piemontesi e il 7.4% da altre regioni italiane. Anche nei primi 5 mesi del 2017 il trend di nascite sta continuando a salire in modo costante, con un aumento dello 0.5% di parti rispetto al 2016.
L’ospedale con “Tre bollini rosa” si è dotato di sale parto all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e dotate di un elevato livello di comfort per consentire alla partoriente di trovare un ambiente accogliente, confortevole e rilassante e poter gestire al meglio le ansie e le paure, che possono ostacolare un espletamento fisiologico del travaglio.
L’inaugurazione di oggi si va ad aggiungere ad una serie di interventi che hanno interessato nel corso degli ultimi anni il padiglione “Lualdi”, nell’ambito di un progetto finanziato con 6 milioni di euro attraverso fondi regionali e statali.
I lavori di ristrutturazione della sale parto sono iniziati nel settembre 2015; hanno riguardato un’area di 480 mq: in particolare sono state realizzate 4 sale parto e un’isola neonatale, oltre a tutti i servizi accessori.
«Tra i vari indicatori d’eccellenza – dichiara il prof. Nicola Surico, direttore della Scdu Ostetricia e ginecologia dal 1997 – abbiamo raggiunto l‘obiettivo indicato dalla Regione Piemonte alle aziende ospedaliere sulla riduzione dei tagli cesarei: il numero totale deve essere inferiore al 25% e nei primi mesi del 2017 siamo al 24%»
Al Maggiore, c’è la possibilità, non presente in tutte le strutture italiane, di avere a disposizione 24h/24h un’équipe dedicata di anestesisti, che consente di poter incrementare ulteriormente la qualità e la sicurezza dell’assistenza. Il ricorso alla partoanalgesia è in linea con i dati nazionali, con un totale del 31% nel 2016.
«È importante sottolineare – conclude Surico – come sia aumentata lo scorso anno la percentuale di donne con patologia materno-fetale della gravidanza, dovute al numero di donne straniere che hanno partorito presso la nostra Struttura, in quanto spesso soggette ad una maggiore difficoltà a sottoporsi a visite regolari. Nel 2016 sono state il 31.8% del totale, provenienti soprattutto dal Marocco e dall’Albania, con un aumento del 6.3% rispetto all’anno precedente».
I lavori al Padiglione Lualdi
I lavori di ristrutturazione del padiglione “Lualdi”, nell’ambito di un progetto finanziato con 6 milioni di euro attraverso fondi regionali e statali, sono iniziati nel febbraio del 2010: il primo intervento ha riguardato la realizzazione del nuovo Centro Dialisi, dotato di 33 posti letto che insieme agli 8 del centro assistenza limitata della sede di Galliate portano a un totale di 41 posti.
Il secondo intervento ha riguardato la struttura complessa “Terapia intensiva neonatale e pediatrica” . Nel nuovo reparto gli spazi più ampi a disposizione hanno permesso il raddoppio dei posti letto di terapia intensiva neonatale e l’istituzione di quella pediatrica, a servizio di tutta l’area del Piemonte Orientale.
Il terzo intervento ha riguardato il nuovo blocco operatorio dell’area materno-infantile: è stato suddiviso in due lotti, iniziando dalla ristrutturazione dell’ex area di degenza per far luogo alle nuove sale operatorie. I lavori sono stati effettuati senza interrompere l’attività. Il progetto del primo lotto ha consentito la realizzazione del blocco operatorio composto da 4 sale operatorie e locali accessori. Le sale operatorie sono certificate ISO 5, in modo da renderle utilizzabili per qualsiasi tipologia di intervento chirurgico. In particolare, hanno consentito l’utilizzo anche nel settore ginecologico del robot “Da Vinci”.
Il secondo lotto era dedicato al blocco delle sale parto, inaugurate oggi.