Questo nuovo mercato coperto nasce male e continua peggio… Al di là delle infiltrazioni di pioggia che, qualche settimana fa, hanno allagato un padiglione, al di là delle questioni tecniche rimaste irrisolte per un anno, del freddo che filtra in inverno e dell’afa estiva, pare che anche dal punto di vista dei “conti” gli ambulanti abbiano qualcosa da ridire.
Giorgio Ingold, uno degli operatori del mercato coperto di viale Dante, ha presentato alla Procura della Repubblica un esposto a tutela della sua attività, ma anche, se vogliamo, a tutela del Comune stesso.
Succede questo: alla fine dei lavori di ristrutturazione dei padiglioni, ovviamente ciascun ambulante ha occupato il proprio posto, demandando a tecnici di fiducia il collegamento con i vari impianti, in modo particolare quello elettrico. Raggiunto l’accordo con il Comune, si decide che 4 euro più Iva al metro quadro sarebbero stati a carico dell’operatore e 11,50 più Iva a carico dell’ente pubblico. Peccato che Ingold si ritrovi con un cavo di collegamento idoneo per un banco di 80 metri quadrati e che lui, invece, disponga e abbia necessità di uno spazio minore, 49 metri. Ingold fa presente a sindaco, assessore e dirigente del servizio l’anomalia, certificando, con tanto di documenti, che quel cavo di collegamento, in realtà, fa un giro molto più ampio del necessario, diversamente da quanto invece fatto dalla ditta che, per conto del Comune, si è appunto occupata del collegamento stesso. Partono diverse lettere, sopralluoghi, ma alla fine a Ingold arriva il provvedimento da pagare: un totale conteggiato su 80 metri quadrati, come volevasi dimostrare.
A questo punto, l’ambulante non si arrende e presenta l’esposto: “Non è un danno soltanto nei miei confronti, ma anche il Comune sta pagando più del necessario. E’ giusto fare chiarezza…”.