Pare stiano migliorando i dati relativi all’occupazione in Piemonte.
Da un lato si registra una sensibile diminuzione del ricorso alla cassa integrazione straordinaria, che è uno degli indicatori più sensibili dello stato di salute delle imprese industriali. Nei dati, raccolti dall’Osservatorio regionale sul Mercato del Lavoro in tempo reale dagli esami congiunti per la concessione dell’ammortizzatore sociale, risulta un rilevante ridimensionamento dei lavoratori coinvolti in procedure di cassa: a fine 2013 erano oltre 40.000 le persone interessate, a giugno 2015 il numero è sceso al di sotto delle 20.000 unità, con una flessione superiore al 50%.
Dall’altro lato, le assunzioni al lavoro aumentano nel periodo gennaio-maggio dell’11,4%, “una crescita – spiegano dalla Regione Piemonte – trainata dall’espansione dei contratti a tempo indeterminato standard (+ 63%, pari a oltre 18.000 unità aggiuntive), e dai provvedimenti assunti con il Jobs Act”. Ne esce penalizzato, almeno in questa fase, il contratto di apprendistato (-15%), mentre viene ridimensionata la crescita degli avviamenti a tempo determinato (+5%), che risultano comunque in aumento.
“Siamo in una fase di lenta ripresa – ha commentato l’assessore al Lavoro, Gianna Pentenero – favorita da diversi elementi: crollo del prezzo del petrolio, relativa svalutazione dell’euro, aspetti che indubbiamente pesano per una regione vocata all’export come il Piemonte, pacchetto dei provvedimenti legati al Jobs Act. Difficile però fare delle previsioni sulla tenuta e consolidamento di questi elementi positivi: i dati dei prossimi mesi dovrebbero chiarire meglio verso quale direzione ci stiamo muovendo. Va considerato, infatti, che la crescita rilevata avviene nel confronto con un periodo ancora fortemente critico, in cui i livelli di assunzione erano scesi al minimo; stiamo ora risalendo faticosamente la china in un contesto economico e politico ancora piuttosto fragile e contrastato. Inoltre, mancano all’appello ancora le stime Istat relative al secondo trimestre 2015, che saranno diffuse a livello regionale solo a inizio settembre e che forniranno ulteriori elementi di chiarimento”.
Dati contrastanti con quelli rilasciati a livello nazionale nei giorni scorsi dall’Istat che registrava una flessione contenuta dell’occupazione e una crescita della disoccupazione, soprattutto di quella giovanile, giunta a livelli altissimi. “Non è detto che questo andamento si rifletta anche nei dati piemontesi – ha precisato Pentenero – si vedrà a settembre; tuttavia, come si è evidenziato, la situazione di miglioramento sul mercato porta necessariamente con sé, nella prima fase, una crescita della ricerca attiva di lavoro, che prima si manteneva su livelli più bassi in mancanza di concrete opportunità, per cui non è da escludere una ulteriore crescita tendenziale delle persone in cerca di lavoro. Gli interventi operati a favore dei giovani con il programma “Garanzia Giovani”, che è ormai operativamente avviato, insistono su forme di inserimento al lavoro come i tirocini, che non sono rapporti di lavoro veri e propri e non risultano quindi nelle statistiche ufficiali. L’obiettivo è quello di avvicinare i giovani al lavoro con forme “leggere” di avviamento, sperando in una successiva conferma a tempo determinato o anche in pianta stabile con i nuovi contratti in essere; anche in questo caso occorre del tempo per capire come sta funzionando questa iniziativa, che sta mobilitando numeri non trascurabili”.