Omicidio del piccolo Leonardo, nuovo interrogatorio per Nicolas Musi. I magistrati gli fanno domande per quattro ore ma il giovane si avvalse della facoltà di non rispondere
Non ha risposto alle domande dei magistrati. Ieri in Procura, in quattro ore di interrogatorio e messo di fronte a una serie di indizi e riscontri relativi al suo coinvolgimento nella vicenda, Nicolas Musi si è ripetutamente avvalso della facoltà di non rispondere. E’ il giovane originario del Biellese arrestato qualche settimana fa assieme alla compagna Gaia Russo per l’omicidio del figlioletto di lei, Leonardo, di appena 20 mesi. Il giovane è in carcere, la fidanzata ai domiciliari. Su entrambi grava l’accusa di omicidio volontario aggravato e non si esclude che in futuro possa essere contestato anche il reato di maltrattamenti.
Questo, infatti, è il quadro in cui si stanno muovendo le indagini della Squadra Mobile. Attraverso consulenze tecniche, sopralluoghi, testimonianze, è emerso un quadro di botte pregresse di cui il bimbo sarebbe rimasto vittima. Musi, tuttavia, ha scelto la stessa linea tenuta fin dall’inizio in questura, davanti al pm e poi anche all’udienza di convalida col gip. Non ha voluto rispondere ad alcune delle domande che gli sono state rivolte, né contribuire alla ricostruzione di quanto avvenuto la mattina del 23 maggio nella loro casa di Sant’Agabio a Novara.