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Novara

Omicidio di Borgo Ticino, Pastore davanti al gip “voglio farla finita”

Omicidio di Borgo Ticino, Pastore davanti al gip “voglio farla finita”. Il ragazzo è apparso provato e più volte è scoppiato in lacrime. Disposta la custodia cautelare in carcere

Davanti al giudice e al pubblico ministero, Alberto Pastore, il 23enne che nella notte tra domenica e lunedì ha accoltellato a morte il suo miglior amico Yoan Leonardi, parla; ammette gli addebiti ma non avrebbe chiarito bene le motivazioni; per questo verrà riascoltato dagli inquirenti nei prossimi giorni. “Approfondiremo meglio – dice il procuratore capo di Novara, dottoressa Marilinda Mineccia – le motivazioni di questa terribile vicenda”.  Il ragazzo, si apprende, è apparso molto provato, spesso è scoppiato in lacrime e più volte nel corso dell’udienza, avrebbe ripetuto di voler farla finita. Quel che è accaduto quella sera, nella ricostruzione dei fatti, è abbastanza chiaro: i due, amici di vecchia data, si erano trovati con altri coetanei per giocare una partita di calcetto; al termine Alberto aveva invitato Yoan a fare un giro in auto ma durante il tragitto tra i due amici è scoppiata una lite culminata poi in un piazzale sulla provinciale 32 dove Pastore ha fermato l’auto e, estratto un coltello, che secondo quanto avrebbe detto teneva d’abitudine in auto, e ha iniziato a colpire l’amico. E’ stato un automobilista di passaggio che, vista la scena, ha chiamato il 112 mentre Pastore fuggiva a bordo della sua auto e abbandonava il coltello vicino all’amico, a terra, in fin di vita. Poi il post su Facebook e dopo, mentre era alla guida della vettura, il video su Instagram nel quale spiegava le motivazioni. Quindi la fuga in autostrada, l’impatto contro la parete di una galleria e il fermo.