Salvatore Stentardo l’ha uccisa, l’amica si è occupata della “ricettazione” di gioielli ed orologi rubati dopo il delitto. Il caso dell’omicidio di Ida Lagrutta non si è concluso con l’arresto di Stentardo, 60 anni, avvenuto nel giugno 2016; le indagini dei Carabinieri sono proseguite e questa mattina i militari hanno effettuato un altro arresto: a finire in manette è una donna di 24 anni, D.F., residente in provincia di Novara, all’epoca dei fatti (nel 2011) amica di Stentardo, ritenuta responsabile dagli inquirenti della ricettazione dell’oro e dei proventi dell’efferato fatto di sangue.
Era il mese di novembre del 2011 quando in corso Risorgimento, dentro al suo negozio Compro Oro, Ida Lagrutta è stata ferocemente e ripetutamente colpita alla testa con un corpo contundente. La donna è stata lasciata esanime a terra; nonostante i soccorsi, la morte è sopraggiunta otto giorni più tardi.
Un delitto dai contorni non ancora ben definiti al momento della confessione di Stentardo (che tra l’altro era già in carcere per un altro omicidio del 2014, quello dell’anziana donna di Oleggio Maria Rosa Milani). Ecco perchè i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Novara hanno continuato nelle indagini, arrivando alla complice dell’omicida. Indagini complesse che hanno condotto all’arresto di questa mattina, dopo aver aggiunto ulteriori tasselli che hanno contribuito a chiarire completamente la vicenda.
Alla luce delle prove raccolte, il Gip del Tribunale di Novara, Angela Fasano, su richiesta del PM Giovanni Caspani, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico della complice ritenuta responsabile di ricettazione, per un valore di circa 70.000 euro.
La donna è stata arrestata dai militari presso la sua abitazione e successivamente tradotta presso la casa circondariale di Vercelli a disposizione dell’autorità giudiziaria, in attesa dell’interrogatorio di garanzia.
Si chiude così il cerchio nelle indagini di un caso che ha scosso il territorio per l’efferatezza e l’accanimento con cui l’omicida si era scagliato sulla donna.