Novara – Ultimo appuntamento della Stagione 2024 con il nuovo format del Teatro Coccia di Novara: il ciclo di incontri a ingresso gratuito, dedicato al Mito, declinato nelle sue infinite sfaccettature. Opera, che Mito! Conversazioni inedite tra musica e parola proprio nel segno del mito.
L’opera lirica, come è noto, è generatrice di spunti di riflessione, approfondimenti su temi del contemporaneo, è terreno di dialogo. Essa stessa si fonda su radici antichissime e archetipi, distinguibili, intellegibili, ripercorribili dal mito, generatore di trame per eccellenza. Dal mito si parte per mettere a confronto la musica, con la messa in scena di nuove partiture commissionate dal Teatro Coccia, e la parola, con grandi pensatori, scienziati, scrittori, storici del nostro tempo, per affrontare il tema mitico, partendo dalle opere in programma nel cartellone 2024, ma da più punti di vista.
Opera, che Mito! si avvale della preziosa collaborazione del Professor Giorgio Bellomo, curatore del progetto, esperto e studioso di Mitologia, che aveva già coinvolto i molti presenti all’anteprima dell’opera film Cassandra nel 2022; ed è organizzato in collaborazione con Università delle Tre Età di Novara e Fondazione Circolo dei Lettori, Novara e sostenuto da Rotary Novara.
Secondo appuntamento: giovedì 12 settembre alle 18.30 Amore Moderno – Da La Rondine. Al Professor Bellomo, al suo studio, alla competenza e alla sua enorme passione il compito di aprire gli appuntamenti e raccontare i Miti che meglio identificano i temi trattati: Calipso per Amore Moderno. L’appuntamento porta sul palcoscenico del Teatro Coccia una pluralità di voci e professionalità.
I “duelli dialettici” moderati dal Direttore del Teatro Coccia, Corinne Baroni, vedono impegnati studiosi e professionisti in ambito scientifico, forense e letterario e artisti della parola e della musica. Nello specifico saranno Matteo Iacomelli Musicista e Regista e il Criminologo clinico Mario Paganini a dialogare sul tema legato a La Rondine di Giacomo Puccini (in scena nella Stagione Opera 2024 venerdì 27 e domenica 29 settembre). Punti di vista originali, spunti di approfondimento, riflessioni che cederanno poi il passo a inediti momenti musicali e operistici. Gli appuntamenti infatti si completano e arricchiscono con tre brevi produzioni originali frutto del lavoro degli allievi dell’Accademia dei Mestieri d’Opera del Teatro Coccia AMO: dalla composizione, alla regia, dal cast all’esecuzione musicale. Drammaturgia e libretti sono tutti a firma di Emanuela Ersilia Abbadessa.
Giovedì 12 settembre, Calipso, porta sul palcoscenico del Teatro Coccia la musica di Matteo Sarcinelli, regia di Rui Ma, le voci di Okju Lee e Xiaonsen Su con Jingyu Shu e Yuze Zhang al pianoforte. La bellissima Calipso, sulle rive del mare si sta pettinando quando scorge un naufrago sulla battigia e gli si avvicina. L’uomo è Odisseo, scampato ai flutti di Scilla e Cariddi. Appena i due si vedono scoppia la scintilla dell’amore. Si amano di un amore carnale e insaziabile e Calipso non vuole più lasciarlo andare mentre Odisseo sa di dover riprendere il mare per tornare a Itaca. Calipso gli offre l’immortalità se lui le resterà accanto ma Odisseo rifiuta: la nostalgia della sua terra e della sua famiglia è troppo forte. Calipso, convinta da un intervento divino, permette a Odisseo di partire, gli dà il legname per costruire una zattera, le provviste e gli indica le stelle che dovrà seguire per giungere a Itaca.
Rispetto agli allestimenti, questo il commento degli allievi di Regia impegnati nella produzione: “Le nostre regie andranno a mettere in risalto il senso di universalità del Mito, attraverso un utilizzo stilizzato e simbolico dello spazio, del costume e del movimento. Pochi elementi in scena: leggeri teli di tulle, ceppi di legno, rami, che richiamino la terra, l’aria, l’universalità dell’elemento naturale. Anche i costumi saranno in colori neutri sui toni del marrone, beige, grigio, bianco. I movimenti e i gesti non saranno naturalistici e quotidiani, ma bensì simbolici e stilizzati, legati alle caratteristiche archetipiche dei singoli personaggi. Da millenni l’uomo affida al mito i propri valori e le proprie contraddizioni, cercando di darsi delle risposte sul senso della vita e della morte, su cosa sia giusto e sbagliato, sulle imprese grandiose che possiamo compiere, ma anche sui limiti che non dovremmo mai superare. Riflessioni apparentemente usurate e poco stimolanti per il complicatissimo uomo moderno, sulle quali però è opportuno tornare, per ritrovare il nostro legame con la terra e con ciò che dentro di noi è antico e sacro. E soprattutto per ricordarci che, in quelle storie, noi siamo i mortali e non gli dei, e va bene così”.
I docenti AMO, Marco Taralli per Composizione, Tiziana Fabbricini per Canto, Claudia Mariano per Maestro Collaboratore e Deda Cristina Colonna per la Regia, Helenio Talato per Macchinista, Ivan Pastrovicchio per Luci, Silvia Lumes Sartoria e Chiara Sofia Drossoforidis per Trucco e Acconciature sono garanzia di qualità e vero artigianato per queste nuove produzioni targate Fondazione Teatro Coccia. Conclusione di ogni incontro è un inedito melologo ancora affidato al Professor Bellomo.
La Stagione 2024 del Teatro Coccia è realizzata con il contributo di Ministero della Cultura, Regione Piemonte, Comune di Novara, Fondazione Banca Popolare di Novara, Fondazione DeAgostini, Mirato SPA, Fondazione Cariplo, Fondazione CRT, Fondazione Piemonte dal Vivo, in collaborazione con Novara Dance Experience. Accademia AMO si avvale del contributo di Techbau, GesiGroup, Rotary Novara.