Nove arresti e più di 20 chili di droga sequestrati: è il bilancio dell’ultima operazione dei Carabinieri del comando provinciale di Novara, che ancora una volta sono tornati a stanare gli spacciatori che agivano nelle zone boschive fra Suno, Momo, Fara, Oleggio e Bellinzago; dove nell’ultimo anno sono stati eseguiti ben 20 arresti per spaccio. Non a caso l’indagine è stata denominata “Operazione Costabella”, dal nome di una zona collinare del territorio di Suno.
Qui gestivano un giro di spaccio (soprattutto di eroina e cocaina, in minor parte hashish e marijuana) che aveva almeno 250 clienti, in grado di generare un business milionario secondo gli investigatori. Gli arrestati sono tutti di nazionalità marocchina, senza fissa dimora, a eccezione del sunese Erik Damiano, che avrebbe avuto il ruolo di “basista”: essendo della zona avrebbe individuato le aree più al riparo da occhi indiscreti, in cui operavano gli spacciatori. L’ultimo degli arresti è stato eseguito questa mattina a Bologna, all’appello mancano altre 4 persone, già iscritte nel registro degli indagati. A questi si aggiungono altri due nordafricani, per i quali il Gip Claudia Gentili ha disposto il divieto di dimora in provincia di Novara.
L’operazione Costabella, coordinata dal sostituto procuratore Mario Andrigo, era partita a febbraio, sulla base dei sospetti dei Carabinieri di Momo, che avevano iniziato a raccogliere elementi che facevano pensare a una vasta rete di spaccio. Sospetti che hanno poi trovato conferme nel corso dell’indagine, che ha visto coinvolte anche le compagnie di Novara e Arona. Un paio di arresti sono stati eseguiti con la collaborazione dei Carabinieri di Gallarate e Brunico. Nei boschi dello spaccio l’eroina veniva venduta a 70 euro al grammo, a 50 la cocaina, mentre hashish e marijuana costavano anche 3 euro al grammo.