Operazione “Vero Caffè”, due rapinatori in manette. I carabinieri di Verbania arrestano gli autori di sette rapine, una commessa a Castelletto. I due risiedono nell’aronese
Sette rapine, di cui due a mano armata, commesse nell’arco di poco meno di tre mesi tra le province di Novara, Verbania e Varese ai danni dei punti vendita dell’azienda “Vero Caffè”. Una carriera, quella dei due rapinatori, 52 e 43 anni residenti nel basso aronese, arrestati ieri (in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere firmata dal gip di Verbania) dai carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Verbania; una carriera iniziata il 27 febbraio a Castelletto Ticino (dove hanno arraffato il bottino più consistente, 6300 euro) e proseguita poi , nel mese di aprile con i colpi a Tradate, Castellanza, Casale Corte Cerro, Somma Lombardo e Parabiago La svolta nelle indagini, basate principalmente sulla visione dei fotogrammi delle telecamere di videosorveglianza oltre che su attività di osservazione e pedinamento, il 24 maggio quando i due hanno messo a segno un colpo ai danni di un negozio di tatuaggi di Samarate, in provincia di Varese; erano stati fermati, e arrestati in flagranza di reato e in quella occasione erano stati sequestrati, oltre ad un taser utilizzato per minacciare il titolare del negozio e due clienti, anche uno scooter TMax, utilizzato per la rapina, una Mini Cooper Clubmann, abiti, caschi ed altri accessori risultati corrispondere esattamente a quelli rilevati nel corso delle rapine ai danni dei punti vendita. Il loro modus operandi, così hanno poi accertato i carabinieri verbanesi, prevedeva un copione ben collaudato. Tutto iniziava con sopralluoghi agli obiettivi da colpire; dopo di che, ritenuta fattibile l’operazione e messi a punto i dettagli, i due arrivano in zona, uno a bordo dell’auto, l’altro sullo scooter. L’iter prevedeva dapprima il cambio della targa dello scooter con un’altra, rubata, applicata sopra all’originale e parzialmente nascosta con del nastro isolante, successivamente il cambio degli abiti ( indossavano guanti, caschi integrali, passamontagna ed occhiali per non lasciare tracce e rendersi irriconoscibili). Una volta messa a segno la rapina, i due facevano rapidamente ritorno dove avevano parcheggiato la macchina e lì, dopo un altrettanto rapido cambio d’abiti e dopo aver rimosso la targa rubata, si allontanavano separatamente e con i due mezzi, per fare ritorno alle rispettive case. Complessivamente il bottino dei colpi ammonta a circa 10mila euro.