Orlando:”Situazione surreale”. La Figc vuole riaprire tutto, ma la serie C ha già chiuso bottega
La serie C si era fermata, ma la Figc vorrebbe far tornare tutti in campo fino a fine agosto. Il Novara calcio chiede certezze.
Covid o no, il governo del calcio si conferma la babele di sempre e davvero non ce n’era bisogno, visto il grave momento nel quale tutto il movimento è incorso dopo lo stop forzato causa virus.
Ad aggiungere incertezza ad incertezza, ci ha pensato il Consiglio Federale della Figc, che riunitosi nella giornata di ieri (mercoledì 20 maggio) ha rigettato la proposta uscita dalla Lega Pro di chiudere il Campionato di serie C e cristallizzare le classifiche dei tre gironi; bloccando le retrocessioni e promuovendo Monza, Vicenza e Reggina, le tre capoclassifica al momento dello stop, con la quarta a salire in serie B, che sarebbe dovuta essere il Carpi, in virtù della miglior media punti. Per la Figc i tre campionati professionistici devono ricominciare a giocare tutti, se necessario, fino ad oltre ferragosto.
Se lo sforzo di ripresa è comprensibile per la massima serie, resta già difficile capire se esistono le premesse per rimettere in moto anche la serie B, ma di sicuro la cosa è del tutto impraticabile per la Lega Pro. Alla base della ripresa dei campionati, c’è infatti il nodo spinoso del protocollo sanitario da seguire scrupolosamente, che richiedere procedure, mezzi, uomini e risorse, che sotto la serie A sono a dir poco impensabili. Controlli e test ogni due giorni, soggiorni prolungati in collegiale, allenamenti in spazi ridisegnati, sono le pre condizioni che tagliano certamente fuori la quasi totalità delle società di serie C.
Grazie alle strutture di Novarello, paradossalmente il Novara calcio, con uno sforzo organizzativo non indifferente, potrebbe forse essere fra le poche realtà in grado di rispettare il protocollo, ma quante altre società della tersa serie potrebbero fare altrettanto? In un contesto che di fatto ha già cominciato a smantellare e più che domandarsi come fare a chiudere il campionato, si sta interrogando se mai riuscirà ad essere pronto ai nastri di partenza della prossima stagione, con alcune realtà che minacciano nuovi fallimenti (da Siena e Catania arrivano sirene nerissime).
“La situazione mi sembra surreale – ci spiega il Direttore Sportivo del Novara calcio Orlando Urbano – siamo sempre al punto di partenza e neanche i poteri straordinari di Gravina hanno sbloccato definitivamente la situazione. A mio parere ci vogliono decisioni nette e concrete e rimandare il problema in avanti può solo essere un boomerang”. Le parole di buon senso di Orlando, lo accomunano e quelle di molti altri dirigenti, i quali come il ds azzurro, stavano cominciando a programmare il prossimo anno, ma ora si ritrovano in una bolla d’insicurezza che davvero non aiuta affatto. “Spero vivamente che presto ci siano delle prese di posizione definitive – conclude Orlando Urbano – permettendoci di gestire i gruppi di lavoro nella maniera più professionale possibile, diversamente sarà un caos tutta l estate e non sarebbe saggio”.
Il presidente di Lega Pro Ghirelli, che confidava di aver chiuso la stagione, si ritrova ora a gestire con una patata bollentissima, con l’ipotesi play-off che tornerebbe in gioco, malgrado le societè di serie C avessero votato contro nella loro assemblea di settimana scorsa.
A raffreddare tutto però è intervenuta la Lamica, associazione dei medici di serie C, che secondo un’indiscrezione pubblicata dall’Ansa, avrebbe ribadito l’indisponibilità della categoria: “La ripresa, con questo protocollo, è un’ipotesi irricevibile” scrivono i medici della Lega Pro, annunciano possibili iniziative clamorose.
Insomma, in campo oppure no, l’estate del calcio italiano si preannuncia ancora una volta caldissima, con le tre leghe professionistiche incapaci di trovare accordi e soluzioni comuni, malgrado l’evidente necessità di certezze, legate alla caduta di introiti economici ed al pochissimo margine di tempo ancora utile.
Le uniche certezze ce le hanno i Dilettanti, che hanno avuto la certezza di chiudere i Campionati ed ora attendono di capire l’evoluzione di un virus, che stante la situazione attuale, renderebbe al momento quasi impossibile la discesa in campo.