Ospedale Maggiore sotto pressione, il 40% sono pazienti Covid. Altri 14 posti ricavati presso la casa di cura
La crescita rallenta, ma l’afflusso di pazienti Covid continua. Per l’Aou Maggiore della Carità è una corsa a ricavare nuovi spazi.
Non si ferma la pressione sulle strutture dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Maggiore della Carità. La crescita dei ricoveri pare un po’ rallentare, i tempi di raddoppio si sono sicuramente allungati, ma nei fatti ogni giorno, ci vogliono nuovi posti letto da dedicare esclusivamente al Covid. Nelle scorse 24 ore i ricoverati sono saliti a 242, così distribuiti: 29 in terapia intensiva, 26 in subintensiva, 144 nei vari reparti covid, 12 in malattie infettive, 31 a Galliate. Questo purtroppo a fronte di altre 6 vittime: 3 uomini (1935, 1935, 1936) e 3 donne (1953, 1964, 1935); ma per fortuna ci sono state anche 17 dimissioni, con 8 pazienti trasferiti alla clinica “I Cedri di Fara”.
E’ soprattutto l’Ospedale Maggiore a sopportare il maggiore afflusso, per questo la Direzione Generale dell’Aou, ha dovuto ricercare nuovi spazi da dedicare al Covid, sacrificandoli però ad altri servizi. Seguendo le disposizioni ricevute dalla Regione Piemonte infatti, solo cure e servizi indifferibili sono stati mantenuti attivi.
Nella giornata di ieri un altro nuovo reparto covid per 14 posti letto, è stato ricavato nell’edificio della Casa di cura. Sale così a 261 il numero di posti letto Covid (compresa terapia intensiva e subintensiva), in pratica circa il 40% del totale.
Senza contare della struttura recentemente donata dalla Croce Rossa Italiana e montata nei pressi del Pronto Soccorso, per gestire meglio eventuali momenti di maggiore afflusso.