Pablo Gonzalez torna a danzare, il suo goal scrive un’altra storica pagina del calcio azzurro
Tante note positive nella squillante vittoria per 3-0 del nuovo Novara Fc contro i “cugini” dell’RG Ticino. Per Marchionni l’esperto duo Gonzalez-Bergamelli è già una certezza imprescindibile.
Emozione, speranza, voglia di tornare a respirare calcio giocato, con un filo azzurro, che lega ciò che è stato e quello che potrebbe essere, che si chiama Pablo Gonzalez.
Buona davvero la prima assoluta per il Novara FC, meglio di così non potevano sperare, i 500 fortunati che attraverso una prenotazione gratuita, sono riusciti ad entrare al Piola, per l’esordio stagionale nei preliminari di Coppa Italia di serie D contro i “cugini” dell’RG Ticino.
Il 3-0 rotondo con cui la squadra di Marco Marchionni ha superato la neo promossa Romentinese-Galliate, viste le premesse, è confortante ben oltre il risultato, perchè gli azzurri avevano solo sei giorni di allenamento nelle gambe, mentre i loro avversari si preparano dai primi di agosto.
“Sono stupito anche io per come abbiamo retto fisicamente – ha spiegato in conferenza stampa il mister – perchè visti i pochi giorni sul campo ed i carichi di lavoro fatti, non speravo tanto, comunque i 5 cambi servono proprio a questo”.
Uno dei cambi ha riguardato proprio proprio Pablo Gonzalez, uscito fra gli applausi scroscianti del Silvio Piola. Il capitano azzurro, insieme a Bergamelli, si è preso sulle spalle questo giovane gruppo e se adesso ci sono solo onori, arriveranno anche gli oneri, ma questi due capitani coraggiosi, sembrano aver sposato appieno la causa ed il loro compito potrebbe rivelarsi fondamentale, proprio per tenere insieme il giovane gruppo azzurro, anche quando arriveranno i momenti difficili.
Questa è la domanda del momento: quanto vale questo 3-0 contro i neopromossi verdearancio di mister Celestini? “Bella domanda…” ci risponde Marchionni con un sorriso sardonico che dice più di tante parole, perchè è davvero difficile dare una dimensione potenziale a questo Novara, che certamente ha dei valori, ma che è atteso da conferme decisamente più probanti, a partire dall’esordio in campionato di domenica prossima, quando al Piola arriverà un’altra neopromossa come l’Asti, ma con una partita che varrà tre punti, sarà molto difficile trovare degli avversari che concedano spazi, anche perchè il 3-0 sull’RG Ticino fa già rumore ed i nuovi azzurri, anche se appena nati, per addetti ai lavori e nella testa degli avversari, sono già “il Novara”.
Se è quindi difficile valutare il peso specifico dei ragazzi di Marchionni, rispetto alle reali ambizioni, è anche decisamente prematuro esprimere dei pareri compiuti, sul valore dei singoli giocatori visti. Hanno destato buone impressioni il portierino Matteo Raspa. Il classe 2001 cresciuto nella Sampdoria, si è dimostrato molto coraggioso nelle uscite e dotato di una personalità, che siamo sicuri, conquisterà la simpatia e l’affetto del pubblico. Solide poi le prestazioni di Samuele Bonaccorsi (1998) e Giuseppe Agostinone (1988), due dei perni laterali della difesa a tre schierata da Marchionni. Gli esterni Manlio Di Masi (2000) e Stefano Paglino (2003) hanno svolto un interessante lavoro in fase di spinta, ma non sono valutabili per quanto concerne la fase difensiva, visto che sono stati scarsamente impegnati. Il centrocampo, ha mostrato discrete qualità tecniche (molto bello il goal di Vaccari), ma sembra un po’ leggerino, va visto contro avversari di peso e caratura diversi. Il fisico non manca a Mirko Bortoletti (classe 1998 l’anno scorso nel gruppo di Banchieri), ma forse proprio perchè più strutturato, è apparso fra i meno brillanti.
Il classe 2002 Alessio Ferla (ex giovanili di Fiorentina, Salernitana, Sassuolo e Udinese) è in classico centravanti boa, che ha lavorato molto in appoggio dimostrando di saper sostenere la squadra, con spirito battagliero, un po’ meno lucido sotto porta, ma anche lui merita fiducia ed opportunità. Anche perchè quando poi è entrato Dardan Vuthaj, in pochi minuti, ha fatto capire che ha lasciato il Rimini (33 reti l’anno scorso in serie D) rinunciando al Cesena, certamente per non fare da comprimario al Novara, mentre l’altro subentrante Tommaso Tentoni (classe 1997 cresciuto nell’Atalanta poi Imolese e Seregno), è subito andato a segno, dimostrando qualità da esterno offensivo, che regalano al settore avanzato una certa complementarietà.
Due parole a parte, da un punto di vista prettamente tecnico, vanno fatte per i due veterani. Novara ritrova Dario Bergamelli dopo sei anni, con qualche capello in meno, ma con un bagaglio di esperienza e di personalità strabordanti, ma attenzione, non c’è solo il carisma. Dal punto di vista fisico, l’ex Ternana sembra non patire affatto le sue 34 primavere, agendo come un dominatore del reparto, comandando la difesa con sicura autorevolezza, mentre dal punto di vista tecnico-tattico può insegnare a chiunque.
Che dire poi del Cartero? Avevamo lasciato un Gonzalez un po’ malinconico, imbrigliato nel suo stesso passato. Le accelerazioni brucianti, i cambiamenti di direzione improvvisi, non si possono più pretendere, e lui sembra finalmente averlo accettato, trovando però in questo nuovo progetto, quegli elementi di entusiasmo, che gli stanno dando la capacità di svoltare verso un’evoluzione del suo calcio, arrivando a valorizzare tutto il resto del suo bagaglio. E parliamo di tanta roba, a partire dal suo magico sinistro, che può mettere in mostra a partire dalle palle inattive, passando per delle giocate inventive, che già da ieri ha fatto vedere, mettendo in porta i suoi compagni.
Un Pablo Gonzalez così può fare la differenza anche camminando, ma lui comunque si danna l’anima, ma sempre con intelligenza, perchè con questa maturata consapevolezza, sa prendersi le pause che gli necessitano, evitando qualche allungo di troppo, rinunciando a strafare quando non serve. E’ un Pablo ritrovato, soprattutto nella motivazione, per come ha abbracciato il nuovo progetto, e non è un caso che dopo tanti anni, dopo aver segnato la prima storica rete del Novara FC, è tornato a danzare emulando Indio Solari, il suo cantante preferito, con quel balletto curioso che aveva caratterizzato l’epopea “Tesseriana”.
Pablo Gonzalez resta l’uomo del destino, legato indissolubilmente ai colori azzurri, capace di unire passato e presente, proiettandosi però anche nel futuro, regalando ad una tifoseria che sembrava smarrita, qualcosa in cui tornare ad appassionarsi.
Ecco le immagini del 1° storico goal segnato da Gonzalez e della terza rete firmata Tentoni.