Un calcolo errato, un verbale impugnato dalla seconda classificata e due mesi di proroga per valutare la situazione: nel mega bando per la gestione di sicurezza, impiantistica e organizzazione del Palazzetto del Terdoppio, la Sport Management di Verona (seconda partecipante al bando promosso dal Comune di Novara e seconda classificata) ha ricorso contro la prima aggiudicazione della gara alla Compagnia dei Servizi di Torino. Nelle tabelle è comparso un errore di calcolo che ha compromesso l’esito iniziale del bando, errore confermato anche pubblicamente dal direttore generale del Comune di Novara, Paolo Sironi. “Chi lavora sbaglia”, assoluta verità. Solo che, in questo caso, la Sport Management, società che già gestisce più di 20 strutture natatorie e sportive in tutto il Nord e Centro Italia, ha voluto vederci chiaro. Appurato l’errore nelle tabelle, anche la Compagnia dei Servizi di Torino, a sua volta, “ha fatto l’accesso agli atti – ci spiega il dirigente responsabile del procedimento Paolo Cortese – e valuterà il da farsi“. Così, lo stesso dirigente chiederà due mesi di proroga per fare chiarezza totale e aggiudicare a chi spetta di diritto la gestione dell’ex Sporting.
Il gruppo di Torino, più specializzato in attività legate a sicurezza, impiantistica e logistica, aveva già annunciato, in caso di vittoria, che si sarebbe avvalso del personale della Polisport Auxilium per la parte disciplinare e sportiva legata alle vasche presenti nel Palazzetto e ai corsi di nuoto, società, quest’ultima, nata un paio di anni fa ad integrazione della gestione diretta dell’ex Sporting da parte del Comune. Parte amministrativa e “didattica” viene attualmente svolta dalla Auxilium: una dozzina di persone che operano all’interno della struttura e che fanno capo, per lo più, a società sportive del territorio. La società di Verona, con l’aggiudicazione definitiva, che a questo punto potrebbe essere scontata, dovrà decidere sul personale, tenendo conto che l’articolo 8 del Capitolato d’appalto, al punto 3/B cita testualmente: “La ditta appaltatrice si obbliga ad applicare le norme in materia di tutela dei livelli occupazionali del personale impiegato presso l’impianto… L’amministrazione comunale ritiene infatti che sussistano i presuposti per l’applicazione dell’articolo 2112 del codice civile“, articolo che fa riferimento al mantenimento delle figure professionali che già operano nell’impianto, limitandosi, però, a quei ruoli definiti da contratto di assunzione. Non rientrano i bagnini che, oggi, vengono pagati dalle società di appartenenza: il Comune “salda” alle varie associazioni che, a loro volta, sistemano i conti con il personale, il quale, pare che negli ultimi mesi abbia ricevuto il compenso spettante un po’ in ritardo e solo a seguito di un’ipotesi di sciopero…