Palazzo Natta: ultimo consiglio dell’amministrazione Besozzi. E il centrodestra ottiene il rinvio delle variazioni di bilancio
L’ultima seduta di consiglio provinciale presieduto da Matteo Besozzi è iniziata in ritardo e in sordina. Sul tavolo questioni forse anche un po’ “superate” che, al di là di qualche velata scaramuccia, sono filate via lisce, ed altre, di più ampio respiro, sulle quali, pur essendoci la sostanziale convergenza, sono emersi gli attriti. Sulla mozione, presentata dai consiglieri della Lega, Piantanida e Leoni, per reintrodurre il sistema di elezione a suffragio universale delle province (nella sostanza per tornare alla situazione precedente la riorganizzazione Delrio), ad esempio, la “maggioranza” ha presentato un documento emendato “spersonalizzato da targhe politiche” (come ha detto il vice presidente Giuseppe Cremona nella presentazione), che ha suscitato immediate reazioni da parte del centrodestra. “Sono stupito per il metodo – ha sostenuto Massimo Marcassa – E’ una mozione presentata il 3 agosto, la discutiamo alla fine di ottobre: non si poteva parlarne prima? In tutto questo tempo non ci avete pensato? Non si tratta di cambiare una riga o un nome”. Quindi, di fronte all’impossibilità di trovare una mediazione, le proposte della consigliera Milù Allegra: andare nel senso della condivisione e quindi sospendere la mozione, convocare la commissione e portare la mozione nel prossimo consiglio; o, in alternativa, in assenza di condivisione, sospendere la mozione e procedere con una riunione dei capi gruppo. Alla fine nessuna sospensione, nessuna mediazione, si passa al voto: bocciato il testo emendato, approvata la mozione. E così anche per la mozione (sempre a firma Piantanida-Leoni) per la realizzazione del nuovo ponte sul Ticino, che alla fine passa all’unanimità ma, questa volta, con aggiustamenti. Ma è sulle due variazioni di bilancio che il centrodestra chiede e ottiene il rinvio passando così l’intera partita al prossimo presidente.