“Ci sono doni che la natura ti offre, ma devi saperli coltivare… Io sono nata in un ambiente di artisti e musicisti, ero immersa in quel mondo; da questo punto di vista sono stata indubbiamente avvantaggiata. Ma ho anche tanto studiato”.
Paola Polastri (“la Paola” per tutti quelli che la conoscono e sono tantissimi) ha dedicato tutta la vita al canto, alla musica, ma anche tanta parte di essa al prossimo e soprattutto alla figlia Valentina, anche lei artista e fotografa.
Oggi oltre che cantante è anche co-terapeuta in terapia del sollievo presso il De Pagave e si occupa di beneficenza: “Ho una passione per quei vecchietti, spero di portare loro un po’ di conforto con la mia musica… Soprattutto dar loro una mano a vincere un po’ la solitudine, almeno per qualche ora…”.
Ma lavora anche nel settore della comunicazione per un garden center “Stare in mezzo alla natura ed alle cose belle mi piace… Poi anche qui c’è di mezzo la musica perché il titolare è un musicista e quindi…”. Quindi non è raro farsi un giro alla serra ascoltando ottima musica dal vivo, solo apparentemente improvvisata.
“Credo di aver cantato da sempre, ma a 13 anni ho cominciato a fare sul serio. Poi crescendo ho dovuto studiare e lavorare. Ci sono stati anni pazzeschi, quando avevo la bambina piccola: facevo la serata in un locale, tornavo a casa a notte fonda, bevevo il caffè ed andavo in ufficio. Non so come facessi, certo avevo una grande passione”.
Poi a 40 anni la svolta “C’era un po’ di crisi nella società dove lavoravo ma… Indubbiamente una persona normale avrebbe mollato le serate, avrebbe smesso di cantare. Io no: ho mollato l’ufficio e da allora faccio la cantante professionista. E’ stata una scelta impegnativa, forse un po’ azzardata, ma alla fine è stata la migliore”.
“Si vive di questo lavoro? Sì, se viene riconosciuta la meritocrazia… Oggi purtroppo l’orecchio di molta gente non è più allenato al bel suono e dunque al bel canto. I jingle pubblicitari della durata di qualche secondo hanno contribuito a diseducare all’ascolto della musica. Per cui si fa fatica alle volte, c’è tanto pressapochismo, tanta gente che s’improvvisa… Però il mio lavoro mi piace e mi dà tante soddisfazioni”.
Come le speciali serate benefiche organizzate in favore dell’Emilia o della Sardegna o quelle per Iniziativa 2… Ma anche le serate nei locali, spesso pieni, quando i clienti sanno che a cantare ci sarà “La Paola”.
Voce potente, calda e piena: da Mina a Mia Martini, da Fiorella Mannoia ad Ivano Fossati… Un repertorio vastissimo quello di Paola “Ma anche tanto jazz, anche se riconosco che non si può proporre ovunque”… E le ballate della tradizione popolare, spesso in dialetto “Ah quelle sono la mia passione, soprattutto il dialetto novarese, milanese… C’è tanta cultura anche sul nostro territorio, tanti tesori da conservare gelosamente e tramandare, che vanno valorizzati”… E Paola fa anche questo!