Se ne parla da almeno dieci anni e oggi diventano realtà: passano nell’ultimo consiglio comunale le aree industriali di Agognate su progetto proposto da Vailog.
27 voti favorevoli (maggioranza e Pd insieme), due astenuti (Andretta e Contartese), 5 Stelle contrari.
Se inizialmente i metri quadrati interessati dall’operazione erano un milione, la giunta Ballarè era scesa poi a 600 mila, e oggi, Canelli sindaco, si arriva a 200 mila metri quadrati che dovranno essere trasformati da agricoli ad industriali. Si parla di 200 ipotetici posti di lavoro, ma ancora non si conoscono i termini precisi dell’operazione. Oggi non si sa chi occuperà quei capannoni.
Contrari i pentastellati specialmente per il consumo del suolo che consegue dall’operazione, mentre il capogruppo di Io Novara Daniele Andretta spiega che “se ci fosse la certezza di avere sul territorio lavoro di qualità, non esisterei a votare a favore di questa delibera. Ma così non è. Il tema è stato esaurito da assessore, dirigente e sindaco nel giro di pochi miuti, mentre credo che dovremmo approfondire meglio”.
E che a Novara ci sia la sensazione di essere “ostaggio” delle aree industriali lo conferma il fatto che Agognate è stato l’argomento “principe” di almeno tre differenti amministrazioni.
“Ormai da un decennio Novara è succube, in materia di politica del lavoro, del tema Agognate – aggiunge Andretta – Ogni volta che si parla di occupazione si dice che prima bisogna sciogliere il nodo aree industriali di Agognate. Quindi, se oggi parte l’iter, non ci saranno più scuse e dovranno cadere tutti gli alibi”.
“E comunque – ha concluso Andretta – le due più grosse operazioni concluse sul territorio, Decathlon e Veveri, non hanno avuto necessità di trasformare un terreno agricolo in commerciale… Oggi stiamo creando un pericoloso precedente. Da domani chiunque potrà acquistare aree agricole e contrattare con il Comune, dicendo: ti porto lavoro se trasformi le mie aree in industriali”.
Hanno invece votato a favore delle aree industriali i componenti del Pd: “Sul progetto permangono perplessità – hanno spiegato – soprattutto sul piano ambientale e delle garanzie di lavoro dignitoso e tutelato da contratti adeguati. Ma consideriamo centrale il tema del lavoro ed è un progetto che, seppur ridimensionato parecchio rispetto al nostro, va nel segno della continuità con le scelte fatte negli anni passati. E’ un progetto meno ambizioso e meno strategico del nostro, ma genererà comunque posti di lavoro. E questo è ciò che conta”.
“Finalmente – concludono i consiglieri del PD – Canelli prova a battere un colpo sul tema dello sviluppo della città. Il nostro sì è una questione di coerenza. Noi abbiamo oggi la stessa posizione che avevamo nello scorso quinquennio. Chi ha clamorosamente cambiato idea è Canelli, che ha condotto tutta la campagna elettorale dicendo no ad Agognate, raccogliendo consenso su questa opzione politica, e che appena eletto sindaco ha ribadito il suo no. Lui e la sua maggioranza – come si è visto dall’imbarazzo durante la discussione di oggi – hanno un gigantesco problema di coerenza. Noi non abbiamo mai cambiato idea”.