Buongiorno
Novara

Il PD novarese avrà un futuro a Roma? Non con la camicia di forza firmata “Renzi”

Fra non molto gli iscritti al Pd della provincia di Novara sceglieranno il proprio gruppo dirigente che parteciperà alla fase della selezione delle candidature e alla ormai imminente campagna elettorale per le Politiche della prossima primavera.

Si tratta di un appuntamento proprio per questo non puramente formale: a Novara il Pd è ricco di due deputati, di cui una anche sottosegretaria al Lavoro e di una senatrice e il timore di non disporre più nella prossima legislatura di questa rappresentanza elettorale è fondato e forte.

Il Pd Novarese si presenta al suo appuntamento congressuale con le cicatrici fresche ancora della sconfitta di Novara e di Trecate e della spaccatura di Borgomanero che ha agevolato ancora di più la presa del centrodestra sulla seconda città della provincia.

Si presenta con meno iscritti e meno elettori rispetto all’ultimo congresso, con meno eletti, con una forte flessione nelle ultime Primarie per il Segretario nazionale rispetto alle precedenti.

Si presenta all’ indomani di una scissione che ha visto uscire dal Pd personaggi di primo piano come Vedovato, Claudio Bossi, Massimo Bosio.

Lo stato di salute del Pd novarese dovrebbe stare a cuore a molti, non solo a chi ha sempre votato a centro sinistra dall’avvento della Seconda Repubblica, ma a tutta l’opinione pubblica perché non c’è democrazia sana e robusta senza, oltre ad un governo autorevole, una forte opposizione e oggi il Pd nella nostra provincia, stante un 5 Stelle rimasto sempre ben al di sotto delle percentuali nazionali, è l’unica reale opposizione al centrodestra a trazione leghista dei Canelli e dei Gusmeroli.

Al di là dei nomi che si stanno facendo per le cariche interne, tutte dentro il vasto correntone renziano, il problema del Pd Novarese non è molto diverso da quello del Pd Nazionale alle prese con il come uscire dall’effimera e infruttuosa stagione del Renzismo. Renzismo che, in poche parole, non è riuscito a sfondare elettoralmente a destra, ma è riuscito benissimo nell’allontanare e nel confondere i militanti di sinistra vecchi e giovani.

Anche a Novara il problema è come intercettare e rappresentare quel disagio sociale che ha ingrossato Salvinismo e Grillismo, ma che non riesce ad identificarsi nel progressismo democratico.

Per tornare alle persone il Pd Novarese avrebbe anche le persone giuste per caratteristiche atte a contrastare il populismo sul terreno sociale, ma occorrerebbe iniziare liberandosi della camicia di forza del renzismo.

 

Pier Luigi Tolardo