Per i Giovedì Letterari alla Negroni, il libro più importante sulla resistenza tedesca
Il 12 aprile alle 18 alla biblioteca civica Negroni, Anna Maria Cardani affronta il tema della lotta al Nazismo partendo da “Ognuno muore solo” di Hans Fallada, storia basata sull’inchiesta della Gestapo che portò alla decapitazione di due coniugi berlinesi impegnati contro il nazismo
Il 12 aprile alle 18 alla biblioteca civica Negroni, su iniziativa promossa dal Centro Novarese di Studi Letterari, Anna Maria Cardano affronta il tema della lotta al Nazismo partendo da “Ognuno muore solo” di Hans Fallada, storia basata sull’inchiesta della Gestapo che portò alla decapitazione di due coniugi berlinesi impegnati contro il nazismo. Primo Levi lo definì “Il libro più importante che sia mai stato scritto sulla resistenza tedesca al nazismo”.
Uscito nel 1947 “Ognuno muore solo“ si basa sulla vera storia, rielaborata in forma letteraria di Anna e Otto Quangel, lui caporeparto, lei casalinga, come tutti i loro pari soli e addormentati e poco prima ancora abbagliati dal Führer, conoscono un risveglio dopo la notizia della morte del figlio al fronte, e cominciano a riempire alcuni caseggiati della loro Berlino con cartoline scritte in modo incerto, di appelli ingenui di ribellione. Lo fanno per comportarsi con decenza fino alla fine, ben sapendo che morranno e sicuri che nel vicino incontreranno più facilmente il delatore. Hans Fallada li illumina, scorgendo in loro una specie di coscienza della nazione, rappresentata dai tanti volti intorno, espressioni di un popolo spaccato in due, chi odia e opprime e chi è sepolto nella sua paura.
Hans Fallada, pseudonimo di Rudolf Wilhelm Friedrich Ditzen (1893-1947), è stato uno scrittore tedesco. È uno fra gli autori di lingua tedesca più conosciuti del XX secolo. Le sue opere, tradotte in diverse lingue, hanno riguardato essenzialmente scritti a sfondo sociale. Alcuni dei suoi racconti sono stati pubblicati postumi. Il suo lavoro più noto è il romanzo “E adesso, pover’uomo?” (Sellerio), scritto nel 1932. Quest’opera è conosciuta in Italia anche attraverso la riduzione per la televisione che ne fu fatta nei primi anni sessanta con il titolo Tutto da rifare pover’uomo e con l’interpretazione, fra gli altri, di Ferruccio De Ceresa nel ruolo del protagonista, Paolo Poli, Luigi Vannucchi, Carlo Romano e Laura Betti.